Letta chiede fiducia: “Stop Imu a giugno e meno tasse su lavoro”
“Sincera gratitudine” al presidente della Repubblica che di fronte al “momento eccezionale” che vivono l’Italia e l’Europa e ha accettato la riconferma al Quirinale. E’ iniziato con un omaggio al capo dello Stato il discorso per la fiducia alla Camera di Enrico Letta. “Ci ha voluto dare una ultima opportunità ultima opportunità di essere degni del nostro ruolo, di servire il Paese attraverso il rigore, un esempio di competenza attraverso una delle stagioni più dolorose” ha detto il premier.
“Accogliendo il suo appello” il presidente del Consiglio si è quindi rivolto all’Aula con “il linguaggio sovversivo della verità, con la fortissima consapevolezza dei miei limiti ma impegnandomi a fare di tutto perché le mie spalle siano larghe e solide”.
”La prima verità è che la situazione economica del Paese è grave” con un peso del debito pubblico che rischia di ”schiacciare le prospettive economiche del Paese”. La disciplina di finanza pubblica rimane ”indispensabile” ma, in sede europea, occorre ora ”individuare strategie per la crescita” senza compromettere questa disciplina. E ha presentato il programma di governo alla Camera. Un programma che dovrà essere sottoposto al voto di fiducia, atteso in serata a Montecitorio e martedì al Senato.
STOP PAGAMENTO IMU A GIUGNO PER RIORDINO – “Bisogna superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa, intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo a governo e Parlamento di elaborare insieme ad applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie soprattutto quelle meno abbienti”. Crescita e coesione, queste le parole chiave del discorso: “Noi saremo seri e credibili sul risanamento dei conti pubblici: basta con i debiti scaricati sulla vita delle generazioni successive, ecco perché la riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo a tutto campo”.
ALLENTAMENTO PATTO STABILITÀ INTERNO – Lavorare per l'”allentamento del patto di stabilità interno”. ”Di solo risanamento l’Italia muore. Dopo più di un decennio senza crescita, le politiche per la ripresa non possono più attendere. Non c’è più tempo”’, ha messo in chiaro il Presidente del Consiglio.
CERTEZZA DI DIRITTO E LOTTA ALLA CORRUZIONE – “Certezza del diritto”, ma “innanzi tutto impegno alla moralizzazione della vita pubblica” e “lotta alla corruzione”, perché “la giustizia nel suo complesso deve essere per i cittadini”. Il premier ha parlato di “tempi certi” e ha sottolineato che “tutto funzionerà se la smetteremo di avere una situazione carceraria che è intollerabile”.
PRIMO DECRETO PER ELIMINARE STIPENDI MINISTRI – “Ognuno deve fare la sua parte e per fare un esempio dico una cosa che non sanno nemmeno i ministri: il primo atto del governo sarà eliminare con urgenza lo stipendio dei ministri parlamentari in aggiunta all’indennità”.
FINANZIAMENTO PARTITI – Il sistema di finanziamento dei partiti va radicalmente riformato. “Nessuno -ha premesso- puo’ sentirsi esentato dal dovere dell’autorevolezza, nessuno puo’ considerarsi fino in fondo assolto dall’accusa di aver contaminato il confronto pubblico con gesti, parole, opere e omissioni. Con 11 mln e mezzo di cittadini che non hanno votato alle ultime elezioni, quello delle astensioni è il primo partito. O lo capiamo o la politica scompare”. “Su questo sfondo -ha proseguito Letta- la riduzione dei costi della politica diventa un dovere di credibilità. Pensate ai rimborsi elettorali: tutte le leggi introdotte dal 1994 a oggi sono state ipocrite e fallimentari. Non rimborsi ma finanziamento mascherato e per di più di ammontare troppo elevato, come ha recentemente confermato la Corte dei Conti. Si parla di 2 mdl e mezzo di euro a fronte di spese certificate di circa mezzo miliardo. Tutto questo -ha concluso- è la conferma che il sistema va rivoluzionato, abrogando la legge esistente, introducendo misure di controlo e di sanzione, anche sui gruppi parlamentari e regionali”.
STOP BUROCRAZIA OPPRIMENTE, RIVEDERE SISTEMA AUTORIZZAZIONI – “La burocrazia non deve opprimere la voglia creativa degli italiani, bisogna rivedere l’intero sistema della autorizzazioni e snellire le procedure”.
LOTTA A EVASIONE – “Coniugare una ferrea lotta all’evasione con un fisco amico dei cittadini senza che la parola Equitalia debba provocare dei brividi quando viene evocata”. ”Non si possono chiedere sacrifici ai soliti noti”, ha ammonito.
GIOVANI E LAVORO PRIORITA’ ESECUTIVO – ”E’ il lavoro la priorità del Governo”. Una priorità, ha evidenziato, ”per uscire dall’incubo dell’impoverimento”. Ma “non bastano gli incentivi monetari – ha sottolineato – bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro”. ”Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti”.
ESODATI – “Con i lavoratori esodati la comunità nazionale ha rotto un patto e la soluzione strutturale di questo tema è un impegno prioritario di questo governo”.
PIU’ SPAZIO ALLE DONNE – “Sull’occupazione femminile occorre fare molto di più, la maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari contributi ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo ancora un Paese delle pari opportunità”.
REDDITO MINIMO PER FAMIGLIE BISOGNOSE CON FIGLI – “Andranno migliorati gli ammortizzatori sociali, estendendoli a chi ne è privo a partire dai precari, e si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli”.
PATRIMONIO SPORTIVO – Non solo economia. Il governo Letta scommette sullo sport e sull’attivita’ fisica come strumento di progresso del paese. L’Italia deve “valorizzare il proprio grande patrimonio sportivo -ha detto il presidente del Consiglio- la pratica dello sport significa prevenzione contro le malattie, lotta all’obesita’, formazione a stili di vita sani e leali e al rispetto delle regole, Dobbiamo impegnarci per diffondere la pratica sportiva sin dalle elementari, con un piano di edilizia scolastica diffuso su tutto il territorio nazionale”.
ABOLIRE E PROVINCE E RIVEDERE FEDERALISMO FISCALE – “Bisogna superare bicameralismo paritario, affidando a una sola camera il compito di dare la fiducia. Dobbiamo istituire una seconda Camera, il Senato delle Regioni e delle autonomie, anche su una base di una chiara ripartizione delle competenze” dice Letta. Inoltre, è necessario “abolire definitivamente le province”. “Questo – ha aggiunto – non significa perseguire politica di tagli indifferenziati, dobbiamo valorizzare Comuni e Regioni per rafforzare le loro responsabilità. Bisogna poi chiudere la partita del federalismo fiscale, rivedendo il rapporto tra centro e periferie, valorizzando le autonomie speciali”.
DICIOTTO MESI PER LE RIFORME – Sulle riforme istituzionali “questa volta l’unico sbocco possibile è il successo, tra 18 mesi verifichero’ se il progetto sarà avviato verso un porto sicuro. Se avrò una ragionevole certezza che il processo di revisione della Costituzione potrà avere successo allora il nostro lavoro potrà continuare; in caso contrario, se veti ed incertezze dovessero minacciare e impantanare tutto per l’ennesima volta, non avrei esitazione a trarne esattamente le conseguenze”.
LEGGE ELETTORALE – “Bisogna che la legge elettorale sia in grado di garantire governi stabili per restituire legittimità al Parlamento e ai singoli parlamentari” ha detto Letta ribadendo la necessità di reintrodurre le preferenze. “Occorre perlomeno il ripristino della legge elettorale precedente”.
Nel suo discorso Letta ha anche ricordado la visita ieri ai due carabinieri feriti davanti Palazzo Chigi ed è stato interrotto da un lungo applauso di tutta l’Aula di Montecitorio. In piedi anche i deputati M5S, che fino a quel momento non hanno mai applaudito il premier. “Ieri andando a visitare in ospedale Giuseppe Giangrande e Francesco Negri – ha spiegato – sono stato impressionante dalla forza e fermezza di Martina”, la figlia di Giangrande, “il Parlamento si stringe a lei in momento così doloroso”. “Il parlamento – ha aggiunto – deve stringersi anche ai carabinieri e alle forze dell’ordine tutte” per il loro “encomiabile” impegno, “spesso” prestato “in situazione disagiate”.
Infine un accenno anche al caso Marò: bisogna trovare subito una soluzione per consentire il “legittimo rientro in Italia il più presto possibile”. (Adnkronos/Ign)