L’Europa dichiara guerra alla discriminazione salariale
Lotta alla discriminazione salariale e alla prevalenza maschile ai vertici dei consigli di amministrazione di aziende pubbliche e private e delle istituzioni. Le strategie per uscire dalla crisi cominciano dall’uguaglianza di genere. Sono questi gli obiettivi europei ribaditi nel corso del seminario “Women and the economic crisis”, la due giorni organizzata al Parlamento europeo a Bruxelles.
La differenza salariale tra uomini e donne è stata evidenziata da Lucie Davoine, funzionaria della Commissione europea della direzione generale per l’eguaglianza di genere. «La lotta contro la differenza salariale uomo-donna è un presupposto fondamentale. Le donne in Europa – ha spiegato Devoine – guadagnano in media il 17,2 per cento in meno degli uomini. Inoltre le professionalità femminili sono concentrate in particolare nel settore sanitario e sociale e qui i salari sono piuttosto bassi».
La scarsa presenza nei posti di comando delle donne e stata segnalata nel Rapporto sull’impatto della crisi sulla uguaglianza di genere e i diritti delle donne redatto da Elisabeth Morin-Chartier, vice presidente del Comitato per l’eguaglianza di genere e i diritti delle donne del Parlamento europeo. Secondo studi recenti, si legge nel documento, solo il 5% dei decision makers ai vertici delle istituzioni finanziarie sono donne, mentre tutte le 27 banche centrali degli stati membri sono guidate da uomini. E questo, malgrado studi di genere abbiano dimostrato che le donne sappiano dirigere in un modo differente che consente di evitare il rischio e costruire prospettive di lungo termine.
Fonte: www.diariodelweb.it