L’incubo dell’ auto ‘incatenata’ Non si può vendere, nè spostare
Ha sempre guidato l’auto, ma mai avrebbe pensato che quella quattro ruote sarebbe diventata una spina al fianco, tale da procurarle forti ansie e guai. Protagonista un’ex albergatrice riccionese, proprietaria di una Fiat Punto bianca, che non può essere rimossa dal parcheggio dell’hotel in cui si trova, perché é posta sotto sequestro amministrativo.
Un tormentone, anche per l’albergatore che si era offerto di tenere il veicolo nella sua proprietà. Disperata la signora si è rivolta a Equitalia, al sindaco (che la riceverà in settimana) e al difensore civico, che l’anno scorso ha ricevuto lamentele da 500 persone e ha istruito 121 pratiche. C’è chi si è rivolto a lei per liti tra vicini, chi per multe pazze, chi per schiamazzi dei locali e caos nel parcheggio davanti alla stazione, dove fanno tappa i bus diretti verso le discoteche. A Carla Biso c’è pure chi ha chiesto aiuto per i furgoni del mercato che di venerdì vengono parcheggiati in Corso Fratelli Cervi, creando un muro davanti alle vetrine.
Ma torniamo al caso dell’ex albergatrice dal risvolto fantozziano. La Punto, come spiega l’interessata, è stata posta sotto fermo amministrativo, nel 2007, perché cointestata al marito, deceduto qualche mese fa. Il problema era insorto, perché, secondo Equitalia, l’albergatore scomparso non aveva pagato la plusvalenza della vendita dell’hotel, nel 2004, calcolata intorno ai 600mila euro. «Ma l’albergo _ osserva la signora _ era stato svenduto per via delle difficoltà economiche». E aggiunge: «oltretutto io avevo già chiesto la separazione dei beni e rinunciato all’eredità». La signora lancia un accorato appello: «Sono disperata. Qualcuno si prenda a cuore questa vicenda. Io pur di non aver più questo tormento sono disposta a rinunciare all’auto che ha viaggiato quattro anni e ha percorso solo 17mila chilometri, ma non m’interessa, la mettano all’asta. Altrimenti, se me lo concedono, la regalo, basta che me la portino via».
Le situazioni che tormentano i riccionesi sono tante. Tra queste quella di una signora che ha chiesto aiuto perché la sua camera veniva costantemente invasa dai fumi di una veranda sottostante adibita a cucina. Ed ecco la sorpresa. Dai sopralluoghi effettuati la stessa veranda è risultata abusiva. Ha avuto buon esito anche la drammatica vicenda di una giovane signora sfrattata con il bimbo piccolo.
Esasperata, ha scritto anche al Presidente della Repubblica che le ha inviato un contributo di 2mila euro. E’ partita pure una catena solidale tra Caritas e Servizi sociali. Poi le multe pazze ricevute da diversi riccionesi dalle polizie municipali di altre città. Tra queste quella di un 81enne, multata dai vigili di Roma, dove lui non è mai stato. Di fatto si era verificato un errore nella rilevazione della targa. E’ partito il ricorso per l’annullamento. Altra multa da Roma a carico di una riccionese. La sanzione, mai notificata, si è trasformata in cartella esattoriale. La signora ha fatto ricorso al prefetto che però non è competente per cui il ricorso è stato respinto per errore di procedura.