L’inflazione di novembre sale allo 0,7% Volano benzina e assicurazioni
novembre è salita allo 0,7%, contro lo 0,3% di ottobre. Lo comunica
l’Istat nella stima preliminare, aggiungendo che su base mensile i
prezzi sono cresciuti dello 0,1%.
L’inflazione a novembre resta in media al di sotto dell’1% ma volano i prezzi della benzina
e delle assicurazioni, così come quelli dell’oreficeria a causa dei
record registrati dal prezzo dell’oro. È quanto emerge dai dati diffusi
oggi dall’Istat sull’inflazione. La benzina verde segna un aumento del
3,5% su ottobre e del 5,1% rispetto a novembre 2008 (i prezzi avevano
segnato a ottobre un -9% tendenziale). Le assicurazioni sui mezzi di
trasporto registrano un +0,9 sul mese e un +5% su novembre 2008 mentre
per l’oreficeria si registra un +3,1% dei prezzi su ottobre e un +13,5%
su novembre 2008.
Nella zona Euro dopo sei mesi col segno meno, a novembre il carovita di Eurolandia zona euro torna in terreno positivo: +0,6%, secondo la stima flash di Eurostat.
Borse europee in calo intanto dopo una partenza di seduta in moderato rialzo.
Il mondo finanziario internazionale, da due giorni con il fiato
sospeso, attendeva oggi la riapertura dei mercati dopo le difficoltà
della holding pubbliche degli emirati Dubai World che giovedì scorso ha
fatto di nuovo tremare i mercati. Le borse di Dubai e Abu Dhabi hanno
aperto la settimana a capofitto con perdite intorno all’8%. In ripresa
invece le Borse asiatiche, tornate a salire con Shanghai, Tokyo e Hong
Kong tuttein rialzo del 3% circa. A sostenere i listini la decisione di
domenica della Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti di garantire
liquidità scongiurando il default del Dubai. La Banca centrale degli
Emirati Arabi Uniti (Eau) è intervenuta a favore delle banche che
operano sul suo territorio con un provvedimento di liquidità per
sostenere gli istituti di credito più esposti all’annunciata richiesta
di ristrutturazione del debito di Dubai World, schiacciata da quasi 60
miliardi di dollari di esposizione.
L’annuncio mercoledì scorso della richiesta di moratoria sul debito è
avvenuta alla vigilia della festa islamica di Aid Al Ahda durante la
quale le borse dei Paesi petroliferi del Golfo sono rimaste chiuse.
Sabato in soccorso di Dubai, sebbene con interventi previsti non “a
pioggia”, è intervenuto il vicino Abu Dhabi, capitale degli Emirati
arabi uniti e uno dei maggiori esportatori mondiali di petrolio. Ha
annunciato l’intenzione di aiutare l’indebitato emirato vicino di
Dubai, intervenendo però solo caso per caso e non sottoscrivendo tutto
il debito della holding Dubai World. Intanto i tecnici di Deloitte,
Rotshschild e Alix Partners sono al lavoro sulla ristrutturazione del
debito di Dubai World e ci sarebbero già diverse opzioni allo studio.
La holding potrebbe ripagare, entro la scadenza del 14 dicembre, il
“sukuka” (il bond islamico) da 3,52 miliardi di dollari emesso dalla
controllata Nakheel, l’operatore immobiliare famoso per aver realizzato
le isole a forma di palma e riscadenzare il resto del debito. Un’altra
soluzione potrebbe essere il rimborso dell’80% del valore del debito
sia ai detentori dei bond che alle banche. Oppure Dubai World potrebbe
proseguire nel progetto di chiedere una moratoria del debito già
annunciato con un congelamento dei pagamenti fino al 30 maggio
dell’anno prossimo. Nello scenario più drammatico, ipotizza The
National, Dubai World potrebbe imbarcarsi in una liquidazione di asset
in risposta a possibili azioni legali da parte dei creditori.