L’iniziativa. Trentasei esercenti chiedono il risarcimento dei danni per mancato guadagno e concorrenza sleale
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Maxicausa dei negozianti napoletani contro le bancarelle abusive. Dopo aver abbassato le saracinesche, protestato in strada e scritto al ministro dell’Economia, i commercianti di Napoli citano il Comune e chiedono un risarcimento danni per la presenza ritenuta lesiva di decine di ambulanti che vendono merce contraffatta senza alcuna autorizzazione. A portare avanti l’iniziativa sono trentasei titolari di esercizi commerciali: quindici di via Scarlatti, tre di piazza Vanvitelli, sei di via Luca Giordano, nove del corso Umberto e tre di via Toledo.
Tutti negozianti che chiedono la stessa cosa: il risarcimento dei danni per la svalutazione dell’immagine commerciale, la perdita di chance, il mancato guadagno, la concorrenza sleale e in ultimo i danni alla salute. Un aspetto, questo, che, sottolineano i negozianti, «viene richiesto senza alcuna ombra di razzismo, ma solo perché nella nostra città arrivano eserciti di clandestini provenienti da paesi in cui le condizioni igieniche sono precarie e vi sono anche diverse epidemie». La citazione è stata già notificata al Comune e il primo aprile il Gip si pronuncerà in merito alla richiesta di risarcimento danni. La maxicausa, destinata ad estendersi ad altri commercianti in caso di esito positivo, è affidata all’avvocato Angelo Pisani, presidente di “Noi consumatori” e da sempre vicino alle battaglie legali in difesa dei diritti dei contribuenti. «Non si tratta di un’azione di arricchimento per i commercianti – sottolinea Pisani – ma di una richiesta di risarcimento per le regole del commercio, della salute e della legalità che non vengono rispettate nelle strade di Napoli. Quella dei commercianti è una battaglia di legalità e non di discriminazione nei confronti degli extracomunitari». I trentasei titolari di negozi citano il Comune di Napoli, nella persona del sindaco pro-tempore, a comparire davanti al Giudice di Pace di Napoli, il primo aprile 2007. La loro intenzione è quella di aprire un nuovo scenario, «costringendo le istituzioni locali ad intervenire in merito ad una questione che viene denunciata da molto tempo ormai ma senza riscontrare interventi decisivi». Si sentono abbandonati alla mercè delle regole della strada, dove gli abusivi, napoletani ed extracomunitari, si spartiscono i marciapiedi e li invadono senza curarsi né della presenza di negozi, né dei disagi provocati ai pedoni. In alcune strade, per esempio via Luca Giordano, tutti i giorni, in determinati orari, è impossibile passeggiare proprio per la cospicua presenza di lenzuoli stesi sul marciapiede. «I clienti stanno odiando fare shopping – spiega Valeria De Meis, titolare della catena di gioiellerie “Gentile” – e soprattutto il sabato, non vengono più a fare compere in via Scarlatti. Siamo circondati dai lenzuoli e dalle bancarelle – spiega – e il Comune deve risarcirci i soldi che perdiamo tutti i giorni perché sono sempre più i clienti che non vengono a spendere a causa dell’eccessiva presenza di ambulanti». Per Antonio Della Valle, collaboratore del negozio “Arcoiris” «è giusto citare il Comune perché la presenza di ambulanti è insostenibile: si nascondono quando arrivano le forze dell’ordine e poi sbucano di nuovo». Come spiegano i vigili urbani della zona collinare, spesso gli extracomunitari, mentre scappano a gambe levate, fanno cadere i passanti in modo da fermare i vigili. Rosa Esposito, del negozio “Archivio storico” , sottolinea che «la situazione è avvilente e i clienti non trovano più piacere nel fare compere». In attesa del pronunciamento del giudice sul risarcimento danni, i commercianti del Vomero minacciano una serrata in settimana. Promotore dell’iniziativa è Gino Romano, titolare del bar “Salvo”.