L’Italia apre ai body scanner Frattini: strumento più sicuro
ROMA
I body scanners negli aeroporti sono lo strumento più sicuro
per prevenire il terrorismo. Ne è convinto il ministro degli esteri
Franco Frattini, che pure ha riconosciuto che una soluzione del genere
rappresenta un «sacrificio» per la privacy. Ma, ha concluso, «il
diritto a non saltare in aria è la precondizione di tutte le libertà».
Intervistato da Radio24,
il capo della diplomazia italiana ha ricordato che quando era
commissario europeo, dopo gli attentati a Londra, «chiedemmo quale
fosse lo strumento per prevenire in assoluto questo tipo di pericolo».
E si convenne, ha spiegato il ministro, che «i body scanner sono lo
strumento più sicuro. A tutte le persone che invocano la privacy dico
che capisco il sacrificio, ma è un sacrificio che vale la pena fare»,
ha aggiunto.
Via libera ai body scanner negli aeroporti anche
da parte del ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Premesso che la
gestione compete alle società aeroportuali – spiega il ministro in
un’intervista al Sole 24 Ore – vedrò in questi giorni il
presidente dell’Enac, Vito Riggio, e sono deciso a far sì che siano
collocati quanto meno a Fiumicino e Malpensa». Per Maroni le obiezioni
sulla privacy contro i body scanner possono essere superate «adottando
una soluzione concreta ed equilibrata: con scanner poco invasivi della
figura del corpo del passeggero, che appare opacizzato all’operatore,
ma è in grado di rilevare qualunque anomalia, come la presenza di un
sacchetto o di un oggetto».
Un altolà ai body scanner giunge
invece dalla Gran Bretagna. «La loro introduzione negli aeroporti
rischia di infrangere le leggi per la tutela dei minori, che
proibiscono la creazione di immagini dei bambini», riporta oggi il
quotidiano britannico Guardian. Alcune organizzazioni hanno
denunciato che le immagini create da queste apparecchiature – scanner
corporale in grado di vedere oltre gli indumenti – sono talmente
grafiche da poter essere paragonate a «perquisizioni complete
virtuali». E hanno invocato accorgimenti per proteggere la privacy dei
passeggeri coinvolti. Ai ministri viene chiesto di esentare i minorenni
dai “full body scanner” o di rinviare l’introduzione delle nuove leggi
per garantire che il personale della sicurezza aeroportuale non
commetta reati in base alle leggi pedopornografiche.
I gruppi
per la tutela della libertà civili intendono battersi per assicurare
che le immagini dagli 80mila scanner, comprese quelle dei vip, non
finiscano su internet. Il Dipartimento del Tesoro ha confermato che il
problema «pronografia infantile» rientra nelle questioni «operative e
legali» attualmente discusse, dopo l’annuncio di Gordon Brown sulla
«graduale» introduzione negli aeroporti britannici.