Lotta all’evasione: pronto il “Grande fratello” fiscale
Conti correnti, saldi e movimenti, cassette di sicurezza: tutto potrà essere osservato dall’occhio del Fisco. Sono le novità previste dal decreto salva-Italia per contrastare l’evasione fiscale che hanno ricevuto il via libera da parte del Garante della privacy. Banche, poste, fiduciarie e assicurazione dovranno inviare alla nuova maxi-anagrafe tributaria i dati che riguardano milioni di conti correnti: il Fisco potrà conoscere il saldo contabile a fine anno, l’importo totale degli addebiti e quello degli accrediti. In altre parole: saranno monitorati tutti i movimenti di denaro. Un archivio gigantesco, studiato dal governo Monti per stanare gli evasori.
Le norme attuali già prevedono che la Guardia di finanza o l’Agenzia delle entrate possa accedere ad alcuni dati in caso di indagine finanziaria. Con il nuovo “grande fratello” fiscale, le informazioni potranno essere utilizzate per stilare liste di contribuenti a maggiore rischio evasione.
Ad essere sotto controllo non saranno solo i conti correnti. Le stesse misure valgono per la gestione patrimoniale (dovranno essere comunicati il valore globale, l’importo di apporti e prelievi), le carte di credito (compresi gli acquisti effettuati). Non sfuggiranno neanche le segretissime cassette di sicurezza, anche se in questo caso il Fisco potrà conoscere solo il numero degli accessi effettuati.
L’Autorità garante, prima di approvare il provvedimento, ha però “raccomandato” alcune modifiche, già in parte assorbite dopo il parere espresso il 17 aprile scorso. Il nuovo schema prevede che i dati vengano trasmessi attraverso una nuova infrastruttura, il “Sistema di interscambio” (SID), e non più con il servizio Entratel inizialmente individuato dal governo. Il nuovo sistema consente di realizzare procedure di trasmissione totalmente automatizzate. Banche e operatori finanziari dovranno utilizzare due sistemi alternativi di intercambio informatizzato con il SID o mediante un server FTP, cioè un “nodo” di colloquio con l’Agenzia, o mediante il servizio di Posta elettronica certificata (PEC), utilizzabile in caso di file di piccole e medie dimensioni.
Il Garante ha chiesto che i dati siano trasmessi all’Agenzia delle entrate esclusivamente dall’operatore finanziario (banca, assicurazione, poste, sgr) che non potrà avvalersi di intermediari fiscali. Il file potrà essere conservato per un periodo non superiore ai 6 anni, allo scadere dei quali le informazioni saranno automaticamente cancellate. Restano ancora alcune incognite: il Garante si è riservato di verificare nel dettaglio il funzionamento e la sicurezza della nuova infrastruttura informatica prima della messa in esercizio.