Luci, emozioni, performance. E su tutto, il cuore grande di una città. Presentato alla Feltrinelli il libro di Angelo Pisani sulla ‘sua’ Scampia.
Uno spettacolo di luci, suoni ed emozioni. Questa è diventata oggi Scampia, la Scampia che esce dalle pagine del libro di Angelo Pisani, la stessa che è stata rappresentata il 14 luglio alla Feltrinelli di piazza dei Martiri dai tanti artisti, giornalisti, intellettuali ed amici intervenuti alla presentazione ufficiale di Luci a Scampia per fare festa, insieme all’autore, sulla Napoli che verrà, sul Paese che sta già nascendo nelle mille periferie italiane.
Condotta dal magistrato Nicola Graziano, la serata ha visto alternarsi le straordinarie performances di giovani artisti guidati da Pina Pascarella, alle riflessioni serie o semiserie, talvolta con punte di autentica originalità, dei relatori impegnati a presentare questo Luci a Scampia (Minerva editrice) che di sicuro, come è stato osservato, segna una tappa importante nel percorso di Napoli Nord e della città tutta.
Lo ha sottolineato Riccardo Monti, numero uno di Grandi Stazioni, memore dei quattro anni appena trascorsi a rappresentare, da presidente Ice, il brand Italy nel mondo. Il termine ‘Bronx’ – ha ricordato Monti – viene ancora oggi ingiustamente associato, negli Usa ed oltre, a fatti di criminalità, mentre quel territorio oggi non ha più nulla da invidiare in termini di sicurezza agli altri quartieri newyorkesi. Così Scampia, per tanto tempo identificata nell’immaginario a Gomorra, e invece divenuta un territorio coeso, dalle straordinarie potenzialità umane, grazie anche ai cinque anni in cui quella comunità è stata guidata da Angelo Pisani.
Ed è stato unanime il riconoscimento a Pisani da parte dei tanti intellettuali, artisti e semplici cittadini giunti in una sala piena nel cuore della città a testimoniare il loro tangibile affetto per il decisivo contributo dato, in veste di presidente della Municipalità, al progresso e alla dignità di questi territori. Perché non è solo un bilancio, Luci a Scampia, ma anche e soprattutto un inizio. Ci hanno tenuto a sottolinearlo con forza lo stesso Graziano e soprattutto Marco Mansueto, che proprio da qui ha voluto lanciare la sfida per i prossimi anni a tutti coloro che, come Angelo Pisani, sanno impegnarsi per il bene vero di Napoli e dei suoi cittadini. Perché il prossimo 25 agosto – ha ricordato Mansueto – scade il termine per la presentazione di progetti alla Presidenza del Consiglio, quel bando rivolto alle periferie d’Italia di cui territori come Scampia dovranno essere protagonisti.
Certo, ma se davvero si vorranno ottenere risultati – ha giustamente puntualizzato nel suo intervento il notaio Andrea Dello Russo, oggi trasferitosi a Ravenna – bisognerà partire da un decentramento vero e non fittizio, come quello che c’è stato finora, con Municipalità dotate di poteri, risorse e responsabilità. Non dovrà più accadere – ha tenuto a ricordare in conclusione Dello Russo – che strutture come l’Osservatorio per la legalità messo su a Scampia da Pisani con la presidenza dell’ex magistrato Giovandomenico Lepore, debbano restare prive di finanziamenti.
Su tutti, il discorso commosso di Antonella Leardi, una donna fiera, anche nel suo immenso dolore, di portare ormai racchiusi in sé, ma perfettamente visibili, i segni della dignità, della pace, della speranza. Nelle prime ore in cui Ciro era ricoverato al Gemelli – ha ricordato – ho chiesto al mio Paese una sola cosa, che mi venisse dato un avvocato. Ne sono arrivati tre: Angelo e Sergio Pisani e Damiano De Rosa, professionisti e persone grandi, ai quali mi legano ormai sentimenti infiniti.
Composta come sempre, Antonella è la donna che tutti vorremmo avere come mamma, ha osservato la giornalista Mediaset Bruna Varriale. Che non ha mancato di ricordare con toni affettuosi la sua lunga amicizia con Pisani ed anche momenti ‘estremi’ come quello in cui, giunta con la troupe a Scampia dopo un omicidio di camorra, proprio la solidarietà col presidente Pisani divenne il fattore chiave per affrontare un difficile problema di ordine pubblico.
Ma l’amicizia, quella vera, è stato un altro dei leit motiv di una serata indimenticabile. Quella ad esempio fra Pisani ed Andrea Cannavale, raccontata da quest’ultimo con il consueto approccio brillante. E poi Lino D’Angiò, capace di superare il geniale Crozza con una strepitosa imitazione del governatore De Luca, tutto per dipingere quell’Angelo Pisani che non ti aspetti, che incontri per strada al Vomero la mattina e la sera è già da Vespa a Porta a Porta. La stessa sorpresa che ha colto il pubblico quando la giornalista di Julie Italia Rita Pennarola ha letto, invitata da Nicola Graziano, il brano di Luci a Scampia nel quale Angelo ripercorre uno dei momenti clou della sua esperienza, l’incontro in Vaticano con Papa Francesco, quando chiede al pontefice di venire a visitare Scampia durante la sua tappa napoletana del 21 marzo 2015. Un momento nel quale ha visto un Papa, Lui, emozionarsi mentre incontrava per la prima volta Diego Armando Maradona…
«Ringrazio il destino – ha detto Angelo Pisani raccogliendo le fila di questa straordinaria serata – che cinque anni fa invece del Vomero, la Municipalità cui aspiravo, mi ha portato a Scampia. Ho conosciuto ed amato persone vere, ho scoperto le terre in cui è nato ed ha vissuto Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, patrono degli avvocati, ho vissuto una vicenda professionale, ma prima di tutto umana, che mi ha cambiato profondamente. E’ da queste periferie di Napoli e dell’Italia – ha affermato Pisani – che il nostro Paese potrà e dovrà ripartire, dalla voglia di questi giovani di guardare ancora al futuro con speranza, capacità, dignità, impegno. Questo libro non segna una fine – promette – ma un inizio, l’avvio di un percorso ancora tutto da costruire, ma con una strada ben tracciata. E sulla quale siamo già in cammino».
Parte del ricavato dalle vendite di Luci a Scampia è stato devoluto in beneficenza, anche nella serata di ieri, per costruire una nuova scuola ai bambini del Benin, il cui console a Napoli ha portato personalmente il suo saluto alla manifestazione.
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