Lucrino rischia di diventare una palude: il lago si presenta degradato
Pozzuoli. La laguna di Lucrino rischia di diventare in breve tempo una
palude: le sue condizioni sono aggravate anche dagli insediamenti
edilizi lungo il percorso circumlacuale. L’allarme lo lanciano gli
ambientalisti e i comitati civici preoccupati per il progressivo
abbassamento del livello dell’acqua e l’ostruzione della foce a causa
della presenza di grossi detriti. Lo specchio lacustre è collegato al
mare da un canale e presenta un perimetro di 1250 metri e dieci ettari
di estensione e al lago d’Averno attraverso un condotto. Per il bacino
è stata ribadita la proprietà di privati che intendono, come hanno
espresso in varie occasioni di confronto, riproporre l’antica vocazione
ittica del lago salmastro che i romani chiamarono Lucrino proprio per
il lucro, il guadagno, che apportava al loro erario grazie alla vendita
di pesci e ostriche. Ma negli ultimi anni vi impera il degrado. Nel
lago finisce di tutto, dalle bottiglie ai materiali di risulta. I
rifiuti sono talvolta abbandonati anche lungo le sponde di un luogo
importante sia dal punto di vista ambientale che storico. Appena due
anni fa la guardia forestale sequestrò un’area di 15mila metri quadrati
su cui sorgeva anche una casa. L’abuso si era esteso anche allo
specchio d’acqua prosciugato già allora per circa 2mila metri quadrati.
Dell’emergenza Lucrino si sta interessando, oltre agli ambientalisti ed
ai comitati civici, anche il Comune di Pozzuoli. L’assessore ai Lavori
Pubblici, Mario Marrandino, spiega: «Siamo in contatto col proprietario
del lago per verificare quali sono gli interventi che intende fare.
Solleciteremo azioni urgenti in attesa di eventuali autorizzazioni
della Regione. Il ripristino degli ecosistemi nel Lucrino sono un
nostro primario interesse e non permetteremo che il Lucrino diventi una
palude. Costituirebbe un attentato per la salute del territorio. Ad
inizio settimana valuteremo con i nostri tecnici e con il proprietario
gli interventi da effettuare». Secondo gli ambientalisti «è
fondamentale dragare l’area nei pressi della foce al fine di facilitare
creare un costante flusso d’acqua. Si dovrebbero inoltre eseguire
interventi sui fondali del bacino lacustre, sistemare la flora lungo le
sponde e verificare la presenza di eventuali sbocchi abusivi nel lago».