L’Ue bandisce il legno illegale
Divieto di commercializzazione nell’Ue di legname abbattuto in modo illegale. È quanto ha deciso il Parlamento europeo approvando ieri una legge che introduce entro due anni il bando a questo tipo di importazione e commercio, e definisce un sistema di sanzioni. Gli operatori dovranno indicare dove è stato acquistato il legno e a chi è stato venduto, gli importatori saranno tenuti a garantire la legalità delle loro importazioni mentre le eventuali illegalità dovranno essere sanzionate dagli Stati membri.
Secondo i dati forniti dall’Onu, il 20-40% della produzione mondiale di legno, per un volume compreso tra i 350 e i 650 milioni di metri cubi all’anno, proviene da abbattimenti illegali. Per l’eurodeputata ecologista finlandese Satu Hassi, che ha negoziato il testo tra i 27 Stati Ue, questa legge europea “rappresenta una grande novità a livello internazionale”. Positivi i commenti da parte delle associazioni ecologiste, da sempre in prima linea nella lotta per preservare i polmoni verdi del Pianeta. “Questa legge – ha detto Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia – è un segnale di divieto di accesso per tutti i produttori e commercianti di legno senza scrupoli che finora hanno operato nei nostri mercati”.
Emendamenti approvati ad aprile 2009
Va ricordato che già nell’aprile 2009 il divieto di commercio in Europa del legno proveniente da foreste tropicali era stato approvato dal Parlamento Ue, ma nel marzo di quest’anno i Governi europei avevano votato in Consiglio Ue una direttiva mirante a ridurne la portata. Il provvedimento non proibiva la commercializzazione di legna tagliata illegalmente, non specificava le sanzioni, non prevedeva alcuna conseguenza penale per le violazioni gravi e non rafforzava nemmeno gli organi di controllo.
La Timber Trade Federation contro il divieto
Nel maggio scorso la seduta plenaria del Parlamento europeo ha però reintrodotto nuovamente gli emendamenti approvati ad aprile 2009. Contrario alle restrizioni il capo della Timber Trade Federation, Rachel Butler: “Il Parlamento – ha dichiarato nei giorni scorsi – ha messo sul tavolo delle negoziazioni alcuni emendamenti inattuabili, ma fin dall’inizio è sempre stato chiaro sul vero punto della questione: l’inserimento di un divieto”.