Lufthansa sciopera, cieli rischio tilt
I piloti di Lufthansa, da ieri sera a mezzanotte, hanno incrociato le
braccia per quattro giorni. Il loro sciopero non solo rischia di
costare decine di milioni di euro alla prima compagnia aerea europea,
ma verosimilmente provocherà disagi ai viaggiatori ben oltre la
Germania. L’azienda, in un tentativo di dialogo dell’ultima ora,
avrebbe offerto ai piloti garanzie occupazionali per due anni, cioè
fino al 2012, con una possibilità di estensione fino al 2014, per
ricondurli al tavolo ed evitare in “zona cesarini” lo sciopero ma senza
nessun risultato A scioperare sono oltre 4.000 piloti che fanno
riferimento alla sigla sindacale Cockpit (Vc) proprio per chiedere
garanzie sul loro futuro occupazionale. L’astensione interessa anche le
compagnie legate a Lufthansa, Germanwings e Lufthansa Cargo.
Se
lo sciopero non rientrerà al più presto la compagnia tedesca sarà
costretta a cancellare due terzi dei voli da oggi a giovedì. In questa
mattinata, fanno sapere da Berlino, sono già saltati 800 voli. A
saltare sono state soprattutto le tratte intercontinentali, e la
società ha spiegato che sta assistendo i passeggeri coinvolti
reindirizzandoli su altre compagnie o altre tipologie di collegamenti,
ove possibile, come i treni. Meno colpiti i voli nazionali.
«Solitamente operiamo 1.800 voli al giorno – ha riferito Lufthansa -.
Per oggi prevediamo di operare 1.000 voli, ma a fine giornata
potrebbero esserci altre cancellazioni».
Parlando con il
Frankfurter Sonntagszeitung, Stefan Lauer del board di Lufthansa ha
detto: «Siamo pronti ad offrire garanzie sull’occupazione» ma il
portavoce del Cockpit, parlando ieri a N24 Television, ha detto invece
che il suo sindacato non ha ricevuto dettagli in merito ad una
rinnovata offerta.
«Siamo aperti alle trattative se però non
sono cariche in partenza di precondizioni», ha aggiunto. «Possiamo
negoziare immediatamente sulla sicurezza del lavoro dei piloti della
Lufthansa se il Vc rinuncia alle sue richieste, irrealizzabili e
legalmente inammissibili, di applicare anche all’estero la legislazione
tedesca sui salari», aveva precisato due giorni fa in un comunicato il
vice amministratore delegato della Lufthansa e amministratore delegato
della Lufthansa Passage Airlines, Christoph Franz.
Allo stesso
tempo, il portavoce del sindacato, Joerg Handwerg, aveva detto che
l’organizzazione ha chiesto un incontro con l’amministratore delegato
della società, Wolfgang Mayrhuber, sottolineando che ci sono «chiari
malintesi» riguardo alle richieste dei piloti. Di fronte alla
prospettiva del lungo sciopero, il ministro dei Trasporti tedesco,
Peter Ramsauer aveva lanciato un appello alle parti per evitare il
peggio. Intervistato dal domenicale Welt am Sonntag, il ministro ha
precisato che non si tratterebbe di «rinunciare» alle rivendicazioni,
ma di evitare uno sciopero che danneggia l’economià del Paese e
«l’immagine della compagnia aerea più conosciuta al mondo».
Lufthansa
si è intanto rivolta alla magistratura della Germania per ottenere la
precettazione di piloti e personale di cabina, dopo che oggi la prima
di quattro giornate di sciopero della categoria ha già provocato la
cancellazione di 800 voli in tutto il mondo. Lo ha riferito la
portavoce del vettore, Claudia Lange, aggiungendo che si spera di
ottenere una pronuncia dei giudici già domani. L’iniziativa è stata
decisa per tentare di evitare altri disagi tra i passeggeri, ha
spiegato la portavoce. In precedenza lo stesso vettore aveva indicato
che nella giornata di oggi le cancellazioni di voli avevano coinvolto i
piani di viaggio di circa 10.000 persone, e che lo sciopero determinerà
costi supplementari fino a 25 milioni al giorno.