‘L’ultima tirata’, lotta al tabacco
Iniziò cinquant’anni fa la lotta al fumo. La prima a dichiarare guerra al tabacco, l’8 giugno 1963, fu l’American Heart Association, con un durissimo report nel quale si evidenziavano, per la prima volta con chiarezza, gli effetti nocivi delle sigarette per la salute e si iniziavano azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Nel 1964, a un anno di distanza, furono approvate negli Usa le prime leggi che prevedevano avvisi sulla pericolosità dei prodotti a base di tabacco e ne limitavano la pubblicizzazione. Negli anni ’80, molti Stati (in testa il Canada) hanno messo in atto una legislazione di controllo del tabacco.
Il 28 febbraio 2005 è entrata in vigore una convenzione quadro dell’Oms per la lotta contro il tabacco e sempre nello stesso anno molti Paesi hanno scelto di vietare il fumo nei locali chiusi pubblici e privati.
L’Italia è stata tra i primi, con la legge Sirchia. Nonostante i molti passi avanti che sono stati fatti il fumo rimane ancora oggi un “big killer”, come ricorda l’Oms in occasione della giornata mondiale senza tabacco in programma per il 31 maggio.
I morti ogni anno sono sei milioni, 83mila dei quali in Italia. Nel nostro Paese la Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori), grazie alla presenza capillare sul territorio di 25mila volontari, darà informazioni sui danni provocati dal fumo attivo e da quello passivo e 400 ambulatori e punti prevenzione saranno aperti per visite e controlli.
L’iniziativa sarà dedicata quest’anno in particolare a liberare dal fumo parchi e aree verdi delle città. (ANSA)