Mais e soia ogm spacciati per bio, scoperta nuova truffa alimentare
Ancora una truffa alimentare che mette a rischio la salute dei consumatori: mais e soia ogm spacciati per prodotti biologici. La frode è stata scoperta durante l’operazione “Green War” messa in campo da Guardia di Finanza e Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole che hanno sequestrato in diverse Regioni (Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo) 1.500 tonnellate di mais proveniente dall’Ucraina, falsamente certificato come bio, e 30 tonnellate di soia indiana contaminata con pesticidi.
Le merci venivano sdoganate a Malta da una società gestita da italiani e poi introdotte nel territorio nazionale. “Esprimo tutto il mio apprezzamento per l’operazione congiunta condotta dall’Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania – Le sinergie che si sviluppano da tali forme di collaborazione assicurano, ancora una volta, la più ampia tutela del consumatore e degli operatori e la difesa dell’interno comparto agroalimentare. Deve essere una assoluta priorità contrastare tali fenomeni di illegalità che vanno a minare un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese”.
L’operazione ha portato a numerose perquisizioni a carico di operatori del settore dei prodotti da agricoltura biologica che importavano da Paesi terzi limitrofi all’UE (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ‘bio’ ma in realtà non conforme alla normativa comunitaria e nazionale. In alcuni casi, le produzioni agricole certificate come biologiche erano di fatto ottenute con elevato contenuto di Organismi geneticamente modificati o contaminate da agenti chimici vietati nell’agricoltura biologica.
Le società nazionali che avevano la gestione finanziaria e il controllo di aziende operanti in Moldavia e Ucraina, per sottrarsi al sistema di controlli, sdoganavano le merci a Malta, presso una società gestita da personale italiano, per poi destinarle in Italia. In un’occasione, i prodotti agricoli hanno viaggiato su gomma e sono transitati presso la dogana di Trieste-Fernetti. Le persone indagate sono 23 e una decina sono le società coinvolte.
Fonte: www.helpconsumatori.it