Malasanità, 326 casi in Italia dal 2009. Maglia nera alla Calabria
In quasi 2 anni e mezzo sono stati 470 i casi di malasanità giunti all’esame della Commissione d’inchiesta sugli Errori sanitari, con una media di quasi due al giorno (1,85), di cui 329 terminati con la morte del paziente. A fare però il pienone sono Lazio, Calabria e Sicilia, che insieme totalizzano oltre la metà dei casi (239, rispettivamente 51, 97, 91) tra errori e altre criticità, con una media di 3,6 casi al giorno. Dai dati presentati dalla commissione presieduta da Leoluca Orlando (Idv), che vanno da fine aprile 2009 al 30 settembre 2011, emerge che i presunti errori sanitari sono stati 326, di cui 223 conclusisi con il decesso del paziente.
MAGLIA NERA ALLA CALABRIA – La maglia nera va alla Calabria, con 82 casi di presunti errori e 67 decessi, seguita da Sicilia (57 e 39), Lazio (28 e 17) e Campania (23 e 17). Sul fronte dei presunti errori c’è da segnalare il caso positivo della Sardegna, dove in 29 mesi non ne è stato segnalato nessuno, mentre in Molise uno solo, e anche in Trentino Alto Adige, ma con la morte del paziente. Se a queste cifre si aggiungono anche le altre criticità arrivate all’esame della commissione, la maglia per la regione più virtuosa spetta al Trentino, con un solo caso, seguito da Sardegna e Molise (2), Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Marche (3) e Umbria (4). Le cosiddette regioni virtuose, con la sanità migliore in Italia, si collocano nella seconda parte della classifica, con la Toscana a 29 casi di malasanità (18 decessi), Lombardia a 28 (11 morti), Emilia Romagna 24 (16 morti) e Veneto 23 (13 morti).
(Dr. Cognetti la vergogna della scienza) Malasanità all’Istituto Tumori Regina Elena Roma Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la mia triste storia di ennesima vittima di malasanità…questa volta dell’ IFO di Roma, più precisamente del Dr. Cognetti e del Dr. Ferretti. Mia madre Rossiello Raffaella affetta da adenocarcinoma è stata ricoverata all’IFO di Roma e sottoposta a cure e trattamenti chemioteratipi sperimentali che la hanno condotta a morte nel giro di 3 settimane. Il dr. Cognetti di Medicina Oncologica A, si è approfittato dello stato di depressione e scoramento di mia madre (che voleva continuare a vivere) per farle firmare un consenso informato per chemioterapici sperimentali non adatti ad una paziente nello stato fisico di mia madre.Alla prima grave complicazione (una copiosa emorragia) il dr. Ferretti si è rifiutato di trasferirla in ospedale più idoneo (Visto che l’IFO-Istituto Nazionale Tumori – Regina Elena è sprovvisto di Pronto Soccorso e di Rianimazione), facendo morire mia madre per emorragia sotto gli occhi impotenti dei figli. Non contenti di ciò, il dr. Cognetti ha proceduto contro la volontà dei figli ad una autopsia per "blindare" la posizione dell’ospedale in relazione alle gravi negligenze commesse, ed ha proceduto personalmente alla contraffazione della cartella clinica in relazione alle cure/farmaci e quant’altro somministrato a mia madre. Questi criminali che in nome della scienza seviziano e portano a morte pazienti oncologici, utilizzandoli come cavie da laboratorio…vanno fermati. In Fede Simone Ballatore