Malasanità: bimbo di 18 mesi rifiutato da 15 ospedali, finalmente uno l’accolto e l’ha operato!
Rifiutato da quindici ospedali in
Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna. “No” anche da
Bellinzona, Verona e Pordenone. L’ultima chances: l’Azienda ospedaliera
di Padova che, contattata, ha offerto la sua disponibilità senza
tentennamenti.
È nella sala operatoria della Chirurgia plastica diretta dal professor
Franco Mazzoleni che un bimbo di un anno e mezzo con un ditino rimasto
incastrato nel cancello elettrico della sua casa di Cantù, nel comasco,
è stato operato dopo un’incredibile ricerca durata dieci ore.
Infortunatosi alle quattro del pomeriggio di giovedì, è andato sotto i
ferri alle due di notte. Il bimbo è giunto in elicottero con un volo
proveniente da Como dopo che un’ambulanza aveva tentato invano di
trasferirlo in Canton Ticino. Bloccata alla frontiera, aveva dovuto far
ritorno sui suoi passi. Ora Filippo, lo chiameremo così, che si era
fatto male giocando, quel dito pollice l’ha salvo, riattaccato per bene
dal dottor Cesare Tiengo con sofisticate tecniche di microchirurgia. Il
bimbo riposa tranquillo, la prognosi al momento è riservata ma, se non
interverranno complicanze, presto sarà dichiarato fuori pericolo.
«Una vicenda singolare per quella ricerca inaudita di un polo
ospedaliero che potesse accoglierlo, una storia che conferma – dice
Mazzoleni – l’alta professionalità degli operatori padovani, di
chirurghi, anestesisti e infermieri».
Filippo è stato sedato e operato non appena sceso dall’elicottero, dopo
che l’ospedale di Como, due poli sanitari a Milano, uno a Torino e uno
a Legnano l’avevano respinto per mancanza di posti letto. Attivato
anche il Cumi, il Centro unico di microchirurgia italiano che, a
livello nazionale, si prodiga per trovare la sistemazione più vicina al
luogo dell’incidente. Dal centralino del Cumi è partita un’altra decina
di telefonate, fino all’ultima, quella con prefisso “049”. Finalmente
una risposta affermativa.
«L’intervento è perfettamente riuscito, il dito è vitale – conferma il
dottor Tiengo -: il bimbo rimarrà da noi almeno una settimana per
scongiurare possibili eventi trombotici a carico delle strutture
anatomiche ricostruite ma la sua storia sembra avviata a lieto fine».