Malasanità: liste d’attesa troppo lunghe, a meno che non paghi!
In Italia per ottenere un appuntamento per una visita cardiologica
occorrono 83 giorni, per una risonanza cardiaca 72 giorni e per una tac
51 giorni. Sono questi i preoccupanti dati emersi da un’inchiesta del
mensile Men’s Health, che ha realizzato un’indagine. I tempi di attesa
sono però riservati solo a chi prenota con il ticket sanitario.
A pagamento i tempi si riducono drasticamente: per la visita cardiologica si scende a 6 giorni.
Per
chi è disposto a prenotare visite private, infatti, si passa da 83
giorni con ticket, a 6 giorni per la visita cardiologica a pagamento
(-92); da 72 a 12 giorni (-83) per una risonanza magnetica; da 51 a 9
giorni (-82) per la tac. Se il controllo del cuore costa in media 30
euro con ticket sanitario, inoltre, il costo della prestazione triplica
se totalmente a carico del paziente: 108 euro, in media. Si spendono
invece circa 267 euro per una risonanza magnetica in 12 giorni, contro
un ticket di 38 euro per l’identico esame. Per effettuare una tac
lombosacrale, infine, il costo oscilla tra i 37 euro con ticket e i 170
euro a pagamento.
I pazienti che vogliono ottenere tempi di
attesa certi e ragionevoli, dunque, spesso devono sostenere il
pagamento integrale della prestazione, con un aggravio di spesa non
indifferente. In alternativa, stando all’inchiesta, chi non può
permettersi visite private, o si rassegna alle lunghe attese o è
costretto a cambiare continuamente struttura sanitaria di riferimento.
Ma
quali sono i centri più rapidi e virtuosi e quelli con i tempi d’attesa
più lunghi? Per effettuare una visita cardiologica con ticket sanitario
si impiega un giorno soltanto a Siena, mentre a Bari occorre attendere
355 giorni. Per una visita cardiologica a Enna occorre un giorno, 290 a
Busto Arsizio, in provincia di Varese. Per effettuare una tac, infine,
occorrono 2 giorni soltanto all’Ospedale Cardarelli di Napoli contro i
169 giorni dell’ospedale di Ancona.
A caratetre generale,
stando sempre alla ricerca di Men’s Health, c’è una differenza marcata
tra le regioni del Nord e del Sud Italia. Marche, Valle d’Aosta e
Veneto si confermano regioni di eccellenza. Tra le regioni più lente
figurano invece Campania, Calabria e, soprattutto, Molise. Durante
l’inchiesta, è infine emerso che molto spesso i call center dei CUP
sono sovraccarichi di telefonate e costringono a lunghe attese
telefoniche.