Malasanità: muore bimba per tumore al cervello mai diagnosticato
Tre anni di mal di testa continui e disturbi alla vista non sono
bastati ai medici per diagnosticarle un tumore al cervello. Così una
ragazzina bolognese di 11 anni è morta la scorsa settimana ed ora i
genitori hanno presentato un esposto alla Procura di Bologna per via
del grande ritardo nella diagnosi. Il pm ha disposto l’autopsia:
quattro medici (tre in servizio all’ospedale Sant’Orsola) risultano
indagati per omicidio colposo.
I medici indagati sono la pediatra che la seguiva fin dalla nascita,
un otorino, un oculista e una neuropsichiatra. Tutti, tranne la
pediatra, medici specialistici convenzionati con l’Ausl di Bologna e in
servizio all’ospedale Sant’Orsola. In tutto questo periodo, riferiscono
i genitori, nessuno pensò di far eseguire una tac nonostante le
continue sollecitazioni dei familiari dovute ai malesseri patiti dalla
ragazzina.
Anzi, sostengono gli avvocati che assistono i genitori, i medici
liquidarono la vicenda come un tentativo della paziente di attirare
l’attenzione e invitarono i familiari a non essere troppo apprensivi.
La pediatra consigliò loro di andare da uno specialista per i disturbi
alla vista e all’udito e dopo qualche tempo indicò loro una
neuropsichiatra. Accertamenti che, sempre secondo l’esposto, si
conclusero senza una diagnosi precisa. I disturbi continuarono e lo
scorso ottobre la ragazzina, in preda a convulsioni, fu portata al
pronto soccorso dell’ospedale Maggiore.
Qui, dopo aver eseguito una tac, le diagnosticarono un tumore al
cervello grande cinque-sei centimetri. Lo scorso 25 agosto, dopo mesi
di continui ricoveri e con la mamma costretta a lasciare il lavoro per
seguire la figlia, la piccola è morta. “La volontà dei genitori è fare
chiarezza – chiariscono i legali – Abbiamo fiducia che l’indagine
consentira’ di appurare cosa è successo ed eventuali responsabilità”.