Maltempo, tempesta in arrivo sull’Italia Roma, chiusi uffici e scuole
Dopo due giorni di quiete (relativa, ieri altri sei morti) oggi arriva
la preannunciata tempesta. Si parte dal Nord, ma già venerdì a Roma è
prevista neve abbondante. Il sindaco Alemanno ha deciso di chiudere
domani e dopodomani uffici e scuole, in vista di un weekend che si
preannuncia molto simile a quello appena passato. Il ministro
dell’Interno Annamaria Cancellieri, nella sua informativa al Senato, ha
avvertito: è probabile «che si verifichino nuovamente gli eccezionali
eventi atmosferici che hanno contrassegnato lo scorso fine settimana»
Alemanno ha incontrato questa mattina il capo della
Protezione Civile, Franco Gabrielli per discutere sull’emergenza per la
nuova ondata di maltempo prevista su Roma da domani. «E’ stato deciso di
chiudere scuole e uffici pubblici per domani e dopodomani. La scelta è
legata al rischio che ci siano precipitazioni simili per intensità a
quelle della settimana scorsa. Tutte le istituzioni hanno fatto insieme
questa scelta per alleggerire la situazione del traffico in tutta Roma
già dalla mattina di domani. Sarà poi obbligatorio montare le catene
appena inizia a cadere la neve. Quindi gli automobilisti devono fermarsi
e montarle, per non bloccare il traffico. Se non si dispone di catene,
sarà obbligatorio fermare l’auto. In queste scelte c’è stata la
convergenza e la solidarietà di tutte le istituzioni rispetto a questa
emergenza. Invito i cittadini a evitare spostamenti inutili».
Cancellieri. Il ministro dell’Interno Cancellieri nella
sua informativa al Senato sul maltempo ha voluto sottolineare che
«l’ondata di gelo di questi giorni si avvicina a quelle registrate nel
gennaio 1985 e nel febbraio 1956: si tratta di condizioni meteorologiche
del tutto inusuali per il nostro clima, destinate a ripresentarsi,
secondo gli esperti, entro un arco di 30 anni». Il ministro ha espresso
poi proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza
ai cittadini colpiti dai disagi in questi giorni. Per quanto riguarda
la rete ferroviaria italiana, nonostante il maltempo «nelle 48 ore
coincidenti con i giorni del 4 e 5 febbraio sono sempre state attive
tutte le linee e le stazioni della rete fondamentali e sono stati
garantiti oltre l’80% dei treni programmati», ha precisato il ministro.
Roma. «Per quanto riguarda la città di Roma, colpita
pesantemente dal maltempo, giovedì 2 febbraio il Dipartimento della
Protezione civile ha raccomandato a rappresentanti degli enti
territoriali la puntuale applicazione delle pianificazioni previste per
le precipitazione nevose», ha aggiunto il ministro, riferendosi alle
polemiche dei giorni scorsi tra il Campidoglio e la Protezione civile.
L’indagine. Intanto la Procura ha aperto un’indagine
sui disagi causati dall’ondata di maltempo iniziata venerdì scorso nella
capitale. L’iniziativa è legata a denunce presentate da associazioni di
consumatori. Al momento il fascicolo è senza ipotesi di reato e
indagati. I presidenti di Adoc e Codacons, Carlo Pileri e Carlo Rienzi
sono soddisfatti dell’iniziativa della magistratura per «fare chiarezza
sulle cause e sulle responsabilità che hanno prodotto immensi disagi
agli utenti». Negli esposti le associazioni denunciano il Campidoglio
ipotizzando i reati di «interruzione dei pubblici servizi di trasporto,
viabilità e sicurezza, omissione di atti d’ufficio, falso in atto
pubblico, danno all’erario, danneggiamenti e procurato allarme». L’Adoc
accusa il Campidoglio di essere intervenuto in ritardo «nonostante fosse
noto sin dal primo febbraio che ci sarebbero state nevicate consistenti
sulla città».
La situazione è critica a Potenza e in
tutta la provincia, dove sta nevicando da quattro giorni quasi
ininterrottamente. I vigili del fuoco stanno intervenendo nel capoluogo e
in tutta la provincia dando priorità ovviamente alle situazioni più
delicate, come il trasporto di dializzati, di persone che hanno bisogno
di fare siringhe di insulina e di essere ricoverate in ospedale. La
situazione più critica si registra nel nord della provincia, nel
vulture-melfese e nella zona tra Vaglio, Banzi e Genzano di Lucania al
confine con la Puglia, dove per aprire un varco nella coltre bianca e
raggiungere alcune masserie isolate sono state necessarie 10 ore di
lavoro. Il tempo migliora invece in Puglia, anche se in
zone del Subappennino dauno alcune masserie sono ancora isolate. In
netto miglioramento la situazione anche nella Murgia barese, nonostante
le oggi nevichi ancora. Nel resto della Puglia continua a piovere. Nel
Subappennino dauno alcune aree isolate sono state raggiunte dai soccorsi
mentre per altre i volontari della protezione civile sono ancora al
lavoro. L’elettrificazione è arrivata nuovamente in alcuni Comuni e in
altri si sta provvedendo al ripristino. E’ stata riattivata la
metropolitana di Torino, da Fermi al Lingotto, anche se
due stazioni restano tuttora inagibili dopo gli allagamenti di ieri
causati dalla rottura di tubature di acqua per il gelo.
Lupi a Sulmona. I lupi scendono a poche centinaia di
metri dal centro abitato di Sulmona (L’Aquila). Un esemplare è stato
avvistato ieri sera lungo la fascia pedemontana del monte Morrone, in
località Noce Mattei, vicino al canile comunale e altri due nei pressi
di via Ancinale. Dal canile si dicono preoccupati per la situazione di
pericolo che si è venuta a creare sia per i cani ospiti del ricovero
municipale, sia per le persone e chiedono l’intervento del corpo
forestale. «Non c’è da allarmarsi – spiegano dalla centrale operativa
del corpo forestale – i lupi sono scesi a valle probabilmente per la
mancanza di cibo sui monti e si presume siano solo di passaggio. È
insolito, ma non impossibile che si vedano anche da queste parti».
Le vittime. Continua a crescere il numero dei morti a
causa del freddo, almeno 41 nell’ultimo mese. Il gelo miete un’altra
vittima in Molise, dove in una settimana sono morte 6 persone. In
provincia di Campobasso Una ottantenne è stata trovata morta poco
distante dalla campagna dove si era recata per dare da mangiare ai suoi
animali. Alla base del decesso un probabile malore dovuto alle
bassissime temperature. Nei giorni scorsi erano morti nelle Marche due
uomini per infarto, mentre spalavano neve davanti alle proprie
abitazioni, in Vallesina. Un altro infarto, forse causato dal freddo, ha
determinato la morte di un allevatore avezzanese di 58 anni, Enzo
Catini, trovato all’interno della sua stalla. È poi morto assiderato
dopo essere caduto in una roggia nel centro di Manerbio, nel Bresciano,
Achille Ivan Battagliola, 49enne, che vi è rimasto per ore prima che
qualcuno lo soccorresse. Una donna, probabilmente ucraina, di 62 anni, è
stata trovata senza vita in un capanno in via Carlo Torre a Milano. La
morte sembrerebbe causata dal freddo. Infine, un uomo di 70 anni è stato
ritrovato senza vita in una campagna vicino ad Ariano Irpino. Sul
fronte dei feriti, un operaio di una ditta che lavora per conto
dell’Enel è rimasto folgorato, in gravi condizioni,
nella tarda mattinata ad Acuto, vicino Fiuggi. Rischia la paralisi un
sedicenne che ha riportato una frattura vertebrale mentre giocava, a
Osimo (Ancona), con una tavola da surf sulla neve.