Maltrattati in un ufficio fiscale? Rivolgetevi al Garante del contribuente
ROMA (9 dicembre) – Avete qualcosa da
ridire sul comportamento di un ufficio fiscale? Avete subito qualche
ingiustizia, notato qualche irregolarità, oppure siete stati
“maltrattati” allo sportello? La vostra rivincita si chiama “Garante
del contribuente” presente in tutte le regioni d’Italia da quasi 10
anni.
Il Garante è un organo collegiale a cui tutti i cittadini possono
lamentarsi di irregolarità oppure segnalare prassi amministrative
anomale e pretese irragionevoli degli uffici fiscali. Insomma, il
Garante deve raccogliere qualsiasi comportamento suscettibile di
incrinare il rapporto di fiducia tra fisco e contribuente.
Le segnalazioni devono essere effettuate per iscritto (in carta libera)
e indirizzate all’ufficio del Garante competente per regione (gli
indirizzi sono sul sito www.agenziaentrate.it.).
Ricevuta e valutata la “lamentela”, il Garante dovrà chiedere
informazioni, documenti e chiarimenti all’ufficio coinvolto, fare
raccomandazioni ai dirigenti per tutelare il contribuente o migliorare
il servizio; il Garante potrà anche richiamare gli uffici al rispetto
delle regole sull’informazione, a quelle sulle verifiche fiscali,
nonché al rispetto dei tempi previsti per i rimborsi.
La reazione dell’ufficio. L’ufficio coinvolto avrà 30 giorni per
rispondere, anche se non avrà alcun obbligo di adeguarsi alle
indicazioni del Garante. E allora a cosa serve tutto questo? Sfogo
personale a parte, un invito del Garante a cui l’ufficio non si adegua,
può costituire un’autorevole motivazione a supporto di un eventuale
contenzioso.
Reclami via internet. Garante a parte, chi ha riscontrato un
disservizio presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate può sempre
presentare un reclamo o un suggerimento on line tramite il sito www.agenziaentrate.it (cliccare su “contatti”): l’ufficio interessato dovrà rispondere entro 20 giorni come previsto dalla Carta dei Servizi.