Manifesti choc contro la camorra, per il sindaco sono anticostituzionali
«Pena di morte per i camorristi. Proposta di legge: firma anche tu»: è il macabro slogan che stamattina è stato affisso in tutte le strade di Napoli. Una provocazione artistica di Sebastiano Deva e del museo Cam di Casoria. La cosa non è piaciuta al sindaco partenopeo, Rosa Russo Iervolino , che l’ha definita “anticostituzionale” . “Nessuno dalla Elpis ci ha avvertito della cosa – spiega al quotidiano Corriere del mezzogiorno il vicesindaco Tino Santangelo -. La pena di morte non è contemplata dal nostro ordinamento. L’avessimo saputo non l’avremmo mai permesso. Il messaggio lanciato ai cittadini nudo e crudo non è interpretabile se non in un senso. Perciò provvederemo a rimuoverli». L’avvocato Angelo Pisani, numero uno di NoiConsumatori.it, non è d’accordo con quanto affermato dai vertici di Palazzo San Giacomo che “si preoccupano di censurare un’espressione artistica piuttosto che rafforzare i controlli cittadini sulla malavita organizzata e sulla microcriminalità dilagante in ogni strada della città”.
“Invece di accusare l’Elpis e condannare in modo inaudito una libera espressione artistica – continua Pisani – i sindaco dovrebbe fermare a riflettersi sul vero significato dello slogan che non vuole fare altro che lanciare un messaggio forte ad una città martoriata dalla camorra. E’ chiaro che si tratta di un provocazione ma che tuttavia induce i cittadini alla riflessione. A nostro parere il manifesto choc non può essere equiparato ad altri slogan pubblicitari che in passato hanno tempestato la città e che si riferivano a precisi atti contro la donna. In questo caso il messaggio che si vuole comunicare è forte, preciso ma soprattutto positivo, finalizzato a smuovere le coscienze. Spazzare via i camorristi dalla nostra terra. E’ un grido alla liberazione ed alla denuncia non alla legge sulla pena di morte”.