Manovra, Bankitalia: riduce i consumi e può far calare il pil dello 0,5%
L’entità della correzione della manovra «appare adeguata a raggiungere gli obiettivi di indebitamento netto nel quadro macroeconomico delineato nella Ruef (Relazione unificata sull’economia e la finanza». Lo ha affermato il direttore centrale della Banca d’Italia Salvatore Rossi in audizione al Senato.
Rossi ha spiegato anche che «potrebbero essere necessari ulteriori interventi qualora si presentasse uno scenario più sfavorevole». E ha aggiunto che «a parità di tutte le altre condizioni nel biennio 2011-2012 la manovra potrebbe cumulativamente ridurre la crescita del Pil di poco più di mezzo punto percentuale attraverso una compressione dei consumi e degli investimenti». Questo determinerebbe un «maggior disavanzo nel 2012 valutabile in poco meno di 0,3 punti percentuali che porterebbe il saldo di quell’anno a circa il 3% del pil».
Manovra, l’attacco di Bersani. «Quella voluta dal governo Berlusconi è una manovra che mette le mani nelle tasche degli italiani, non mobilita le ricchezze e le rendite e fa pagare sempre ai soliti».Lo ha detto Pier Luigi Bersani che oggi è tornato ad attaccare la manovra del governo.
«Non è in discussione che la manovra si dovesse fare. Ma se il governo ci avesse dato gli elementi necessari, avremmo potuto capire perché siamo arrivati fin qui. In realtà Berlusconi ci sta facendo percorrere la stessa pista che ci ha condotto a questo punto», ha continuato Bersani, ribadendo che la manovra «deprime lo sviluppo e l’occupazione e consegna una pistola in mano agli enti locali perché siano loro a tagliare la spesa sociale».
«I toni populisti di Berlusconi e le critiche alla Costituzione servono al premier per distrarre l’opinione pubblica dai tanti problemi sociali che la manovra apre». Secondo Bersani «non è la prima volta che Berlusconi accentua i suoi toni nel momento in cui si affacciano misure inique e pesanti. Dimostreremo che questa manovra è sbagliata e non porta da nessuna parte perché fa pagare sempre ai soliti. Fra qualche mese saremo da capo». In definitiva per il leader del Pd «la manovra del governo è inaccettabile».
Un bidello paga, Berlusconi è esente. «Ci dica Berlusconi quanto paga, per la sua ricchezza e il suo patrimonio, nella manovra che ha imposto al paese. Sono certo che un bidello paga mentre lui è esente. Questo è vergognoso», è sbottato ancora Bersani.
«Le Regioni sono in grande allarme: i tagli sono iniquamente distribuiti tra i vari livelli di governo», ha detto il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Non contestiamo che la manovra sia fatta, né la sua consistenza. Ma mentre la sforbiciata per i ministeri è dell’1-2%, per le Regioni è pari al 14% e se i ministeri decidono di tagliare i trasferimenti alle Regioni è ancora superiore. Siamo latori di una proposta affinché siano distribuiti i tagli equamente su tutti i livelli di governo».
«Federalismo fiscale spazzato via». «La manovra non solo mette a repentaglio il federalismo fiscale ma mi sembra che, dopo l’incontro di oggi, si possa dire che la manovra spazza via dal tavolo il federalismo fiscale», ha poi aggiunto Formigoni in serata in una conferenza stampa insieme al presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani e al governatore del Lazio Renata Polverini, dopo l’incontro tra una delegazione delle regioni e l’esecutivo. «C’è una grande emergenza nazionale – ha sottolineato – occorre salvare il federalismo fiscale e proporrò che le regioni facciano partire una grande operazione di salvataggio del federalismo fiscale».