Manovra, buonuscita a rate per gli statali Resta l’Iva sulla tassa dei rifiuti
Nel pubblico impiego fino a qualche anno fa ai lavoratori spettava Per quanto riguarda invece i tempi di erogazione, il nuovo sistema sarà collegato all’importo della prestazione: Con un solo comma, il decreto risolve invece in senso favorevole allo Stato la Tra le novità in materia di lotta all’evasione, ce n’è una che riguarda soprattutto badanti e collaboratrici domestiche. L’Agenzia delle Entrate Controlli in vista anche per le aziende che cessano la propria attività prima di un anno dalla nascita: Infine una piccola novità tocca i pensionati con meno di 18.000 euro di reddito che
(28 maggio) – La buonuscita dei dipendenti pubblici sarà erogata a
rate, salvo che i redditi più bassi. Ma per tutti, la liquidazione
prenderà d’ora in poi la forma del Tfr che spetta ai dipendenti
privati. La versione finale (o quasi) della manovra chiarisce uno dei
punti rimasti incerti nei giorni della stesura del testo. E fa emergere
alcune novità di sicuro impatto sul fronte fiscale: dalla conferma
dell’applicazione dell’Iva sulla tassa dei rifiuti (una norma che
ribalta la sentenza della Corte costituzionale), all’avvio della caccia
all’evasione fiscale nel mondo del lavoro domestico.
al posto del trattamento di fine rapporto l’indennità di buonuscita,
calcolato sulla base dei contributi effettivamente versati (con
aliquota al 6,91) e non delle ultime retribuzioni: dunque normalmente
meno favorevole. Per i nuovi assunti il Tfr è stato introdotto già da
qualche anno. Ora con il decreto si stabilisce che chi aveva ancora la
buonuscita passerà al nuovo sistema a partire dal 2011: quindi i
versamenti successivi verranno calcolati in base all’aliquota del 6,91
per cento.
fino a quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 24.000 euro) la
buonuscita sarà corrisposta in una sola rata; tra quattro e otto volte
il minimo (dunque fino a circa 48.000) in due rate, a distanza di un
anno; oltre le otto volte il minimo in tre rate, la terza dopo un
ulteriore anno. Le rate saranno pari a quattro volte il minimo stesso.
Non sono toccati dal nuovo regime coloro che vanno a riposo entro il 30
novembre di quest’anno.
questione nata dopo la sentenza della Corte costituzionale in materia
di Iva sui rifiuti. La legge che istituisce la relativa tariffa viene
interpretata nel senso che la stessa non è un tributo, ma una tariffa:
di conseguenza sarà possibile applicarvi l’Iva, a differenza di quanto
stabilito dalla Consulta. Né saranno possibili rimborsi per il passato.
infatti inizierà una specifica campagna di controlli sulle posizioni di
chi ha redditi da lavoro, perché risultano versati i contributi Inps,
ma non presenta la dichiarazione dei redditi.
casistica che spesso nasconde frodi sull’Iva. Ma una parte davvero
consistente dei circa 7 miliardi di entrate, almeno 1-1,5 a regime,
dovrebbe venire dalla norma che rende esecutivi gli accertamenti di
Agenzia delle Entrate e Inps: contro chi non paga (e non fa ricorso)
potranno essere applicati gli strumenti della riscossione (fermo
amministrativo dell’auto etc.) senza attendere il passaggio alla
cartella esattoriale.
– se lo vorranno – potranno farsi trattenere a rate direttamente dalla
pensione, senza interessi, il corrispettivo del canone Rai e
dell’eventuale conguaglio fiscale di fine anno.