Manovra, S&P: ”In Italia crescita debole, restano rischi per riduzione del debito”
Nonostante la manovra, appena approvata dal Cdm, in Italia ”restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito principalmente a causa della debole crescita”. E’ quanto sostiene Standard & Poor’s in una nota, in cui si evidenzia che le possibilità di un taglio del rating restano una su tre.
Senza queste misure, avverte l’agenzia di rating, “crediamo che l’Italia non potrà esprimere il suo potenziale economico. Questo implicherà un’insufficiente creazione di ricchezza per ottenere un calo significativo del rapporto debito-pil, al 119% alla fine del 2010″. Di conseguenza “continuiamo a ritenere che ci sono approssimativamente una possibilità su tre che il rating dell’Italia possa venire abbassato nei prossimi 24 mesi”. L’agenzia esprime un giudizio positivo su alcune misure, pensioni in primis. “Diverse misure annunciate – aggiunge – nella nostra opinione, potrebbero indirettamente portare benefici alla competitività italiana” in particolare, tagli ai salari pubblici e il progetto di razionalizzazione del sistema fiscale. “Se attuata, l’aggiustamento dell’età pensionabile nel 2014 al posto del 2015 come previsto in principio, rafforzerebbe la nostra opinione secondo cui l’Italia ha passività tra le più basse in Europa”. Bene anche l’accordo tra Confindustria e i sindacati sui contratti “un primo passo importante per promuovere una maggiore flessibilità”.
Pensiamo “inoltre che uno stallo politico prolungato possa contribuire a degli slittamenti finanziari“, afferma ancora S&P. “Se uno o una serie combinata di rischi si materializzassero – avverte – il peso complessivo del debito pubblico italiano potrebbe stagnare agli attuali alti livelli”. In questo caso, prosegue “noi potremmo abbassare il rating sul breve e lungo termine sull’Italia. Dall’altro canto, se il governo riuscisse ad ottenere sostegno politico all’attuazione di riforme strutturali che rafforzino la competitività, aprendo la strada per una maggiore crescita economica e una riduzione del debito più rapida, il rating potrebbe restare agli attuali livelli”.