Maradona parla dell’Italia e spera nella sensibilità e giustizia di Napolitano di essere trattato come i Marò
Maradona non ancora arrivato in Italia perché impegnato a Dubai nella finale della Champions League dei Paesi Arabi, nel colloquio con il suo avvocato Angelo Pisani si sfoga: “Anche se in Italia i poteri forti e miei nemici storici non vogliono far emergere la verità sul mio scandaloso caso io continuo sempre a credere nella Giustizia perché prima o poi trionferà, il miglior giudice sarà il tempo. Per la partita di Italia-Spagna penso vincerà il migliore in campo dove non si possono cambiare le carte in tavola e perché i valori dello sport sono inviolabili”.
“Vedo che l’ingiustizia contro di me continua ma io ho fiducia nel Presidente Napolitano che ieri ha dimostrato la sua sensibilità parlando ai giornali dei Marò ingiustamente trattenuti in India e spero che non dimentichi dell’ ingiustizia contro di me da 25 anni nel suo Paese. Dopo le sue parole il mio pensiero va proprio al Capo di Stato italiano perché voglia esprimersi anche a mio favore che sono innocente perché proprio io sono una vittima in quanto perseguitato ingiustamente dal suo Fisco Italiano che non mi ha permesso di tornare liberamente in Italia senza umiliarmi pur non esistendo il reato e avendo anche il fallimento del Napoli pagato il condono. Io non ho mai fatto male a nessuno e l’uomo Maradona non può essere diverso dai ragazzi Marò e per questo chiedo a Napolitano di ricevermi insieme all’Ambasciatore dell’Argentina ed al mio avvocato, confido in lui perchè vero tutore di Garanzia e Giustizia – ha affermato il Pibe – e perché è l’unica istituzione che parla ancora di giustizia e non può più farmi perseguitare senza ragioni e senza titoli. Io non mi arrendo perchè sono totalmente innocente. La mia battaglia contro il fisco continuerà fino alla fine e mi auguro che nel prossimo appello ci siano giudici che leggano davvero i documenti e le sentenze che mi scagionano dal ‘94 e dove è scritto che io non sono un evasore. Il mio desiderio è tornare in Italia e dimostrare al popolo italiano che io non ho mai evaso le tasse che infatti non esistevano come detto dai giudici che hanno applicato la legge nel 1994”.