Maradona risponde alle polemiche: “Non volevo offendere nessuno”
In seguito alla polemiche scatenate dall’intervista alla trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Fazio, Maradona risponde con un suo messaggio inviato all’avvocato Angelo Pisani: “Caro Angelo sono molto triste per quello che tu me ha detto prima a telefono a me a dispiaciuto tanto che qualcuno a pensato che io volevo colpire gli italiano. Io te giuro che voglio tanto bene a tutti gli Italiani e che mai o pensato di offendere loro. Mi dispiace per questo malinteso e delle tante troppe polemiche perché non è mai stata mi intenzione offendere nessuno, neppure il fisco”.
Il Pibe de Oro ha poi continuato: “Io rispetto le istituzioni italiane e non sono mai fuggito, già nel 1994 sono stato indagato per questa stessa presunta evasione ed assolto dal tribunale italiano ed Equitalia nemmeno esisteva. Non ho intenzione di evitare e cercare sconti a Equitalia, ma farò di tutto per chiarire questo scandalo perciò ho dato mandato al mio avvocato così come fanno in tali casi gli italiani. Il gesto di domenica era solo un modo liberatorio di una persecuzione assurda e cattiva nei miei confronti e fatto in una trasmissione divertente senza voler offendere nessuno come si vede nell’immagine e dimostrerò la verità anche con un libro che presenterò in tutto il mondo”.
L’avvocato Angelo Pisani ha poi dichiarato: “Maradona non ha agito come calciatore dribblando la questione Equitalia ma ha agito come qualsiasi cittadino affrontando la questione attraverso il suo avvocato. Maradona si dispiace di aver urtato la sensibilità dei massimi organi del parlamento e si augura che gli stessi parlamentari comprendano l’umore di un uomo che riceve una multa di 40 milioni e viene trattato da criminale, e ovviamente alle accuse risponde con un gesto genuinamente satirico e popolare ma senza cattiveria e poi ci sono 39 milioni di motivi per giustificare tale reazione all’ennesimo pignoramento”. Pisani ha poi concluso: “Maradona vuole affrontare la questione come qualsiasi cittadino ed essere trattato come tale. Diego è per un’Italia equa e non per Equitalia”.