Mare inquinato: in vista accordo bipartisan per la bonifica del litorale domitio-flegreo
Un patto tra Regione e governo per
bonificare il litorale domitio-flegreo dall’inquinamento e consentirne
la piena fruibilità dopo decenni di divieti.
Protagonisti dell’accordo bipartisan sono l’assessore all’Ambiente di
Palazzo Santa Lucia Walter Ganapini e il sottosegretario all’Economia
Nicola Cosentino che hanno stabilito di avviare, già da domani, un
tavolo interistituzionale per mettere in campo soluzioni efficaci.
«Non escludiamo – ha spiegato Cosentino – di chiedere una legge
speciale con la nomina di un commissario ad hoc per i 40 chilometri di
costa inquinata tra Licola e il Garigliano, sulla scia di quanto fatto
per il fiume Sarno. Si dovrebbero, inoltre, commissariare i Comuni che
non si dotano di sistemi di depurazione delle acque, così come previsto
per la raccolta differenziata». Il sottosegretario ha infine lanciato
l’idea di dar vita a ronde marine per vigilare sugli sversamenti
illegali. «Queste proposte meritano attenzione – ha risposto Ganapini –
e siamo pronti a collaborare, soprattutto sul fronte delle bonifiche».
L’accordo è stato raggiunto durante l’incontro con i balneatori
organizzato a Palazzo Matteotti dal presidente della Provincia di
Napoli Luigi Cesaro con gli assessori Luigi Muro e Giuseppe Caliendo e
moderato dall’avvocato Gaetano Montefusco. Il confronto è stato teso e
serrato e non sono mancati i momenti di tensione, quando gli operatori
del settore hanno contestato duramente lo stesso Ganapini. «Basta,
siamo stanchi delle parole. Vogliamo tempi certi» hanno tuonato alcuni
di loro. Ma l’assessore ha replicato punto per punto ai rilievi mossi:
«Hydrogest ha firmato un contratto e deve rispettarlo investendo 20
milioni di euro entro settembre e altri 130 milioni l’anno prossimo per
migliorare i depuratori. Non si può pensare, comunque – ha aggiunto –
di risolvere in tre settimane un problema datato trent’anni. Gli
impianti stanno funzionando bene ma è come se prima avessimo delle
Maserati che oggi si sono ridotte a delle Topolino».
Nel frattempo però, per effetto dei danni ambientali prodotti dal
mancato funzionamento del depuratore di Cuma e dalla psicosi generale,
le spiagge del litorale domitio-flegreo vengono disertate dai bagnanti:
«In alcuni giorni non abbiamo neppure un cliente – ha raccontato il
presidente di Assobalneari Antonio Cecoro – siamo disperati, sono a
rischio migliaia di posti di lavoro». La situazione è preoccupante
anche a Napoli, come confermato dal presidente regionale del Sindacato
balneari Mario Morra: «Il calo di presenze ha raggiunto il 70%, solo in
città potrebbero essere licenziate 200 unità. Per noi la stagione è già
finita». Ma le acque sono davvero inquinate? «I risultati dell’Arpac di
lunedì ci dicono che il mare è balneabile – ha chiarito Ganapini – La
situazione è sotto controllo, dunque no a psicosi o isterie». «Il
monitoraggio viene effettuato costantemente e in modo capillare – ha
aggiunto – Non esiste, al momento, alcun allarme sanitario né
ambientale. Laddove c’è scritto che il mare è balneabile, lo è
realmente».
Quanto alla presenza di vermi l’assessore ha spiegato che sono in corso
verifiche alla stazione zoologica Anton Dohrn: «Si tratta probabilmente
di esche usate per pescare e che sono risalite perché la sabbia si è
saturata di acqua. Non ci risultano casi di malattie». Proprio per
rassicurare i cittadini, nei prossimi giorni a Napoli potrebbero
partire le «ronde per il mare pulito», proposte dall’ex assessore
provinciale all’Ambiente Francesco Borrelli. Se ne discuterà oggi a
Palazzo San Giacomo.