Maroni: ci sarà regolamentazione del web
MILANO – Non ci sarà un disegno di legge per prevenire la
commissione di reati gravi su internet ma si procederà alla
realizzazione di un codice di autoregolamentazione tra tutti i soggetti
coinvolti. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni al
termine dell’incontro al Viminale con i gestori delle reti internet e i
rappresentanti dei social network, convocati dopo che, in seguito
all’aggressione a Berlusconi, erano proliferati sulla rete gruppi e
siti che istigavano alla violenza o facevano apologia di reato. «Ci
siamo impegnati ad elaborare delle proposte – spiega il ministro – e a
costituire un tavolo con tutti i soggetti che sono intervenuti, che
sarà riconvocato a metà gennaio, per discutere le nostre proposte e
valutare la possibilità di trovare una soluzione e cioè un codice di
autoregolamentazione piuttosto che una norma di legge».
MATERIA DELICATA – Il governo sembra dunque intenzionato a
rivedere la decisione di intervenire per legge su una materia che, come
ha detto lo stesso Maroni, è molto delicata perché va a incidere sulla
libertà di espressione dei cittadini. La strada da seguire – ha
sottolineato il ministro dell’Interno – è quella di cercare un accordo
tra tutti, definendo un codice di autoregolamentazione che coinvolga
tutti i soggetti interessati, evitando interventi d’autorità ma
ottenendo ugualmente il risultato». Un codice, aggiunge il ministro che
dovrà essere approvato «in tempi rapidi, per combattere il proliferare
di gruppi che inneggiano all’omicidio, al terrorismo e alla mafia». Se,
alla fine, un’intesa si troverà, prosegue Maroni, si tratterà di «un
grande accordo di responsabilità fra tutti gli operatori e sarebbe il
primo caso al mondo» di una sorta di compromesso tra la necessità di
«tutelare la libertà di espressione del pensiero e quella di rimuovere
contenuti che integrino gravi reati».