Martedì niente mercato: è sciopero
Adesso non è più un fantasma che agita i sonni di oltre seimila
famiglie solo a Torino. Adesso è un’ombra cupa con cui fare i conti.
Ieri il governo ha firmato il decreto con cui l’Italia recepisce la
direttiva Bolkestein, che permetterà alla grande distribuzione di
andare alla conquista dei mercati rionali. E l’ha fatto all’italiana,
portando all’estremo le indicazioni contenute nella norma dell’Unione
europea, che apriva solo alle cooperative; l’Italia, invece, ha deciso
di fare strada anche a srl e spa, i grandi gruppi, le catene di
supermercati e ipermercati.
E gli ambulanti hanno deciso che
non vogliono sparire in silenzio. E così martedì non si alzeranno alle
quattro come ogni mattina. Non attraverseranno la città per andare a
rifornirsi ai mercati generali o dai grossisti. Non monteranno i loro
banchi. Niente mercato, martedì si sciopera, «per dimostrare che non ci
stiamo a farci seppellire», racconta Paolo Madoglio, presidente del
comitato «Stop Bolkestein», titolare di un banco di biancheria al
mercato di Santa Rita.
Non provateci nemmeno a fare la spesa
tra le bancarelle. C’è il serio rischio che non troviate nessuno.
Piazze vuote, silenzio irreale. Il tam tam è partito giovedì sera,
durante un’infuocata riunione con le organizzazioni di categoria. Lì si
è deciso lo sciopero della bancarella, il primo in Italia contro la
nuova direttiva europea.
Sono partiti sms, mail, telefonate,
sono stati stampati centinaia di volantini e creato un gruppo su
Facebook. La rabbia degli ambulanti monta di ora in ora. È un popolo
che schiuma di rabbia. Per dirla con Madoglio: «Ci siamo spaccati la
schiena per mettere su un’attività. Tanti di noi hanno comprato il
posto fisso. Sa quanto costa? A Santa Rita 200 mila euro. I sacrifici
di una vita. E ora rischiamo di perdere tutto».
Il passaparola
corre di banco in banco, la voce si sparge. «Tanti non sanno nemmeno
cosa prevede la direttiva». Già, cosa prevede? Perché è scattato
l’allarme? Oggi la concessione delle piazzole è concessa solo a ditte
individuali e familiari. Con la nuova legge ai bandi di gara per
aggiudicarsi gli spazi potranno partecipare anche le società di
capitali, quelle che oggi controllano le grandi catene di ipermercati.
Società così potenti da spazzare via i piccoli venditori di zona.
«Oggi
i mercati sono divisi in settori e ogni ditta ha la sua piazzola»,
spiega Madoglio. «Con questa legge quando le concessioni scadranno i
Comuni dovranno indire gare d’appalto con cui assegnarle al migliore
offerente, con il risultato che i colossi potrebbero accaparrarsele ai
nostri danni».
Potrebbe anche non succedere, se nessun
«gigante» della grande distribuzione si facesse avanti. Ma il rischio
c’è. Per questo martedì i mercati di Torino probabilmente saranno
deserti. Gli ambulanti si troveranno in piazza Castello, forse
bloccheranno alcune strade con i loro mezzi, una sorta di corteo
funebre con tanto di carro in testa, «perché questo provvedimento segna
la morte di migliaia di piccole imprese».
Torino ha 45 mercati
rionali e circa 6500 licenze. Ha il più grande mercato d’Europa, Porta
Palazzo: logico che la mobilitazione parta da qui. «E non è finita»,
avverte Madoglio. «I piccoli commercianti dei negozi devono sapere che
se i grandi colossi monopolizzeranno i mercati noi spariremo dalla
circolazione, ma anche loro saranno danneggiati».
EVASORI Finalmente varranno spazzati via questa banda di evasori fiscali totali.
NON SCIOPERATE Ambulanti che sorteggiate a Torino Non fate il favore a chi vi ha rubato il posto di lavoro, Martedi NON SCIOPERATE (vi ricordate le assegnazioni selvagge della Regione?) NON SCIOPERATE anzi fate sentire la vostra voce nei mercati, montate i banchi e lavorate , che questi qualunquisti coi posti fissi a voi manco vi hanno kakato quando i vostri diritti sono stati calpestati .NON SCIOPERATE