MAXI CAUSA DI NOICONSUMATORI.IT CHE AVVIA “CLASS-ACTION” CONTRO I RESPONSABILI DELLA VIOLAZIONE PRIVACY PER RISARCIMENTO DANNI AI MILIONI DI CONTRIBUENTI VESSATI
Per l’Avv. Angelo Pisani ora 36 milioni di cittadini danneggiati possono chiedere fino a 1000,00 euro di risarcimento ciascuno in via equitativa anche al giudice civile o al garante della privacy che per legge sono obbligati a decidere in merito ed a prendere gli opportuni provvedimenti del caso .
REDDITI ON LINE = VIOLAZIONE PRIVACY DEI CONTRIBUENTI PER CUI SE LA LEGGE E’ UGUALEW PER TUTTI ANCHE LE ISTITUZIONI CHE HANNO SBAGLIATO DEVONO RISARCIRE TUTTI I DANNI
Alla luce della normativa vigente e dopo la decisione del Garante per la Privacy sullo scandalo dell’elenco dei contribuenti in internet ad opera dell’ Agenzia delle Entrate, Noiconsumatori.it annuncia battaglia anche in sede civile per accertamento delle responsabilità e condanne al risarcimento danni in favore di milioni di cittadini che, per la violazione dei propri dati sensibili ed ogni altro danno subito, hanno ora diritto ad esser assicurati del trattamento dei propri dati e risarciti integralmente in re ipsa. Cosi spiega il Presidente di Noiconsumatori.it che visto l’incredibile numero di richieste di tutela ha fatto predisporre sul sito www.noiconsumatori.it un modello che gli utenti possono scaricare per avviare le dovute azioni e poter chiedere prima in via stragiudiziale e poi al Giudice o al garante un risarcimento invia equitativa fino a 1.000 euro ciascuno per la grave violazione della privacy subita, oltre al blocco della diffusione e al sequestro degli elenchi da chiunque detenuti in uno alll’oscuramento dei siti che ancora offrono l’elenco dei contribuenti
Secondo il presidente di Noiconsumatori.it quanto accaduto è un vero e proprio scandalo non autorizzato da nessuna normativa infatti chi vuole mettere il naso negli affari altrui deve sempre avere un interesse qualificato e concreto” e deve in ogni caso indicare la sua identità nella richiesta domanda di accesso ai dati e del suo interesse ”ciò anche ai fini della responsabilità che su di lui incombe ove il dato venga diffuso a terzi per sua colpa”, conclude l’Avv. Pisani, secondo il quale ”è e sicuramente da escludersi la possibilità di pubblicare tutte le denunce dei redditi su internet in modo generalizzato, e ciò innanzitutto perchè tale pubblicazione non garantisce più nè sui soggetti che ne vengono in possesso, nè sul rispetto dei limiti temporali della pubblicità degli atti”