Maxi cyberattacco, colpiti 196 Paesi Violati i computer di 2500 aziende
Oltre 75.000 tra computer e server di circa 2.500 aziende violati in
196 Paesi: è il bilancio del più grande e sofisticato attacco hacker
mai registrato sino ad oggi. Lo rivela il Washington Post.
L’attacco telematico è stato scoperto a fine gennaio da Alex Cox,
ingegnere in una ditta della Virginia, la NetWitness – che si occupa di
sicurezza per il Governo Usa e per l’Fbi – e sarebbe iniziato alla fine
del 2008.
Sono attualmente in corso ora le valutazioni per quantificare i danni
economici ma, precisa NetWitness, l’attacco sarebbe ancora in corso e
quindi è ancora incerta la quantità di dati rubati.
Gli hacker sarebbero riusciti a entrare nei sistemi inviando agli
impiegati avvisi – per portarli a cliccare su siti infettati – e
warnings riguardo la necessità di cancellare file dannosi per il
computer scaricando programmini da loro creati. Attraverso questi
trucchetti gli hacker sarebbero riusciti ad arrivare anche alle
credenziali di accesso di indirizzi email governativi e militari, oltre
che dati riguardanti caselle di posta elettronica personali, carte di
credito, aziende private, della sanità e della tecnologia.
Tra le aziende più famose colpite si trovano le farmaceutiche Merck
& Co. and Cardinal Health Inc., ma anche giganti dello spettacolo
come la Paramount. L’attacco sarebbe partito da hacker dell’est Europa,
probabilmente con alcune basi anche in Cina – dove i controlli per
questo tipo di attività sono minori – , tra i Paesi più colpiti invece
figurano Usa, Messico, Arabia Saudita, Egitto e Turchia.