Maxi-emendamento cancella stretta sulle banche e rivede novità
Tre modifiche sostanziali e alcune correzioni di rilievo minore: il
maxi-emendamento presentato dal governo cancella la ulteriore stretta
sulle banche, rivede alcune delle novità che fissavano paletti
all’azione della Corte dei Conti e annulla la sanatoria per le
new-slot.
Cancellato il nuovo tetto all’incremento del tasso di
interesse, le ulteriori misure sul massimo scoperto e quelle relative
ai giorni di valuta. Stop dunque alle misure votate nelle commissioni
parlamentari e sulle quali è invece arrivato l’altolà l’Associazione
bancaria italiana.
Salta il mini condono sui concessionari delle
new-slot. Corte dei conti. Cancellato l’obbligo di azione disciplinare
da parte del procuratore generale verso i pm nel caso di segnalazione
del presidente dei magistrati contabili. Salta anche il controllo del
Parlamento sul budget dell’Istituto. Restano invece i paletti alle
indagine della corte sugli illeciti tributari.
Sulla tassa-oro, l’unica
modifica su questo fronte apportata in extremis dal governo riguarda il
parere della Bce, che da «favorevole» diventa «non ostativo».
L’aliquota invece resta al 6%, fermo restando il tetto di 300 milioni
di euro sulle riserve alle quali si applica. Viene limitato al biennio
2009-2010 e con l’intesa del ministero dell’Economia la possibilità per
il ministero del Welfare di intervenire sui settori non coperti dalla
Cig.
Terremoto. Arriva una data certa, il 16 ottobre 2009, entro la
quale i terremotati dell’Umbria (ma anche quelli Foggia e Campobasso
del 2002) potranno pagare i versamenti per il periodo giugno-settembre
senza sanzioni.
Mini ritocco alle risorse per gli investimenti degli
enti locali virtuosi: la dote sale da 2 a 2,250 milioni di euro. I
componenti del Comitato che dovrà sovrintendere il piano straordinario
contro il gioco illegale non godrà di rimborsi ad hoc. La proroga di
quattro mesi per le missioni all’estero è stata soppressa per essere
inserita in un progetto di legge indipendente durante già l’esame nelle
commissioni. Il maxiemendamento salva però gli effetti prodotti dalle
norme.
Energia. La presidenza della Camera blocca l’inserimento di
alcune misure che avrebbero riguardato le aziende cosidette energivore.
Stop anche del presidente di Montecitorio alla proroga per la
pubblicazione dell’aggiornamento degli studi di settore al 31 dicembre.
Possibile rimpatriare i capitali esportati illegalmente fuori dalla Ue
o anche solo regolarizzarli se si tratta di Paesi europei o in Paesi
aderenti allo spazio economico europeo.
Pensioni. Partirà dal primo
gennaio 2015 e comporterà al massimo tre mesi di aumento dell’età
pensionabile. Via dal 2010: donne statali dal 2018 in pensione a 65
anni. L’innalzamento sarà fatto nella misura di un anno ogni due.
Le
agevolazioni fiscali previste si applicheranno solo «ai macchinari
nuovi e alle nuove apparecchiature». Arriva la possibilità di prevedere
agevolazioni per i costi finanziari in favore delle sole piccole
imprese da realizzare con una convenzione con l’Abi. Arrivano sgravi
del 3% sull’aumento del capitale sociale delle imprese fino a 500 mila
euro. Ok alla regolarizzazione selettiva per i lavoratori. Dall’Ue
intanto ecco una direttiva che detta precise regole per le banche
salvate: no ad altri aiuti e carico equo su proprietà e cessioni.