Medico deve salvaguardare salute del paziente e non può limitarsi a consigliare di andare in ospedale
Ancora un chiarimento dalla Corte di Cassazione in materia di responsabilità medica. Questa volta di Ermellini fanno presente che il medico anche se non può erogare la prestazione richiesta deve comunque darsi da fare. Il medico in sostanza non può limitarsi a consigliare una struttura al paziente ma deve fare “tutto quello che e’ nelle sue capacita’ per la salvaguardia dell’integrita’ del paziente”. Con questa motivazione la Quarta Sezione Penale della Corte ha reso definitiva una condanna per colpa medica inflitta a un dentista (oltre che ad altri medici) che è stato ritenuto responsabile della morte di un diciannovenne. Il decesso era venuto a seguito di un grave shock settico e di una stasi ematica acuta. I medici finivano sotto processo per omicidio colposo. Analizzando le posizioni dei singoli medici la cassazione ha ritenuto, in relazione ad uno di loro “gravemente negligente la sua condotta di fornire un ‘mero’ consiglio all’accompagnamento in ospedale” del giovane che era risultato affetto da un ascesso “senza assicurarsi che i medici di destinazione fossero informati in modo preciso della gravita’ della situazione e a supporto fosse trasmessa un’adeguata documentazione medica”. Secondo la Corte di Cassazione “una volta che un paziente si presenta presso una struttura medica chiedendo l’erogazione di una prestazione professionale, il medico, in virtu’ del ‘contratto sociale’, assume una posizione di garanzia della tutela della sua salute e anche se non puo’ erogare la prestazione richiesta deve fare tutto quello che e’ nelle sue capacita’ per la salvaguardia dell’integrita’ del paziente”. In sostanza per quanto riguarda la colpa medica del dentista la Corte fa notare che questa deriva dal fatto che “pur avendo una qualificazione professionale che gli avrebbe consentito di effettuare una precisa diagnosi della patologia” del paziente “cosi’ da redigere una certificazione medica idonea ad agevolare l’opera dei successivi sanitari interventi, anche segnalando l’urgenza, si limito’ ad invitare il paziente e i genitori a recarsi all’ospedale”.