MENO SMOG SOSTITUENDO IL PETROLIO PER 71% ITALIANI
Per i positivi effetti sulla riduzione dello smog nelle città, contro l’inquinamento ambientale e per il risparmio energetico, il 71 per cento degli italiani ritiene che l’utilizzo di prodotti agricoli per sostituire i derivati del petrolio come i carburanti e la plastica sia l’innovazione agroalimentare piu’ rivoluzionaria per il futuro dell’uomo. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio effettuato tra i frequentatori del sito www.coldiretti.it resi noti in occasione della presentazione del rapporto Ecosistema urbano 2007 da parte di Legambiente Le possibilità offerte dall’agricoltura per ridurre la dipendenza dal petrolio è considerata – sottolinea la Coldiretti – una opportunità da non perdere sia come fonte energetica per sostituire i combustibili fossili ma anche per dare una decisa svolta verso stili di vita piu’ sostenibili e meno inquinanti dal punto di vista ambientale, con la diffusione di risorse rinnovabili. Al secondo posto nella classifica emersa dal sito della Coldiretti sulle novità ritenute piu’ interessanti per il futuro dell’uomo sono state indicate con il 17 per cento “le tecnologie e i nuovi metodi di produzione anche meccanici che consentono il risparmio di fattori come la terra, l’acqua e il lavoro”, mentre al terzo posto con l’8 per cento ci sono “i servizi aggiunti ai prodotti che rendono più facilmente accessibili gli alimenti ai consumatori: dai cibi pronto uso a quelli a più lunga durata fino ai distributori automatici”. E’ possibile affrontare il problema dello smog in città utilizzando come combustibili – continua la Coldiretti – le fonti energetiche pulite che vengono dalla campagna a partire prima di tutto dai bus ai mezzi pubblici, per arrivare a tutte le autovetture. Una strada che è stata intrapresa da tutti i paesi sviluppati come gli Stati Uniti, la Germania, la Framcia e il Giappone dove un’ auto su tre viaggerà con biocarburante nel serbatoio nel 2010. Con l’alimentazione delle auto a biodiesel ottenuto da coltivazioni nazionali come il girasole è possibile ridurre dell’80 per cento – sottolinea la Coldiretti – le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili, principali responsabili dello smog in città e dei rischi per la salute in coerenza con gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Occorre cogliere tutte le opportunità nello sviluppo di energie rinnovabili Made in Italy alternative al petrolio a partire dal superamento delle inadempienze sull’attuazione dell’obbligo previsto dalla legge 81/2006 nella quale si prevedeva che “dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola” “in misura pari all’1 per cento” che “è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010”. Con la sola attuazione della legge 81/2006 secondo i calcoli della Coldiretti nel primo anno i normali carburanti saranno sostituiti da circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. Si tratta di un determinante passo in avanti sostenuto con la raccolta di firme da parte della Coldiretti per recuperare il ritardo accumulato e consentire all’Italia di porsi in linea con l’obiettivo fissato dal Consiglio Europeo che ha previsto “di espandere l’utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all’8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo con il settore petrolifero” I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che – conclude la Coldiretti – l’agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo che viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall’esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole. |