MESTRE – BANCA CONDANNATA A RISARCIRE 150MILA EURO AL CLIENTE PER TASSI DA USURA
Monte Paschi di Siena condannato dal Tribunale di Venezia. Il giudice Gabriella Zanon ha stabilito, in un provvedimento di pochi giorni fa, che l’istituto senese deve restituire 150 mila euro più gli
interessi ad un imprenditore di Mira (VE), nel frattempo fallito, al quale era stato
praticato un tasso da usura sugli addebiti.
La causa era stata avviata da un avvocato del Foro di Venezia per conto del curatore fallimentare. L’impresa aveva infatti chiuso i battenti con alcuni milioni di passivo e alla fine anche la Procura si era interessata alla vicenda mettendo sotto inchiesta per bancarotta la figlia del titolare ormai deceduto. Non si era dato tuttavia per vinto il curatore, un commercialista, che aveva deciso di rivolgersi al Tribunale dopo aver verificato i tassi praticati all’azienda dalla Antonveneta, poi assorbita dal Monte dei Paschi. Lo scopo era di recuperare almeno una parte del denaro che l’istituto di credito si era trattenuto.
Il CTU incaricato dal giudice Zanon ha verificato che la banca avrebbe praticato in 14 anni tassi da usura in ben 33 trimestri, cioè per ben otto anni e tre mesi, superando quanto consentito dalla Legge e previsto da Bankitalia.
Senza alcun accordo scritto – stando alla sentenza del giudice Zanon – all’imprenditore sono stati addebitati del tutto
illecitamente interessi anatocistici (cioè il pagamento di interessi su
interessi), commissioni di massimo scoperto, spese e altre commissioni per ben
quattordici anni, dal 1997 al 2011, anno in cui l’azienda di
Mira è stata dichiarata fallita dai giudici del Tribunale di Venezia. MPS dovrà quindi restituire al curatore 150mila euro, uno sull’altro, oltre agli interessi e alla parcella del CTU.