Migliorano le condizioni a Salerno. Legambiente commenta l’emergenza
“Basta con la Campania della paura e della perenne emergenza. Con le piogge autunnali si ritorna ad aver paura e scatta l’emergenza con le immancabili conseguenze drammatiche. Delocalizzazione laddove è possibile e un grande piano di manutenzione ordinaria del territorio sono le ricette per una Campania sicura. Le tragedie del passato non sono servite a nulla è ancora una volta si prova a curare il malato invece di prevenire la malattia”. In una nota Michele Buonomo e Giancarlo Chiavazzo, rispettivamente presidente e responsabile scientifico di Legambiente Campania commentano l’emergenza maltempo che sta colpendo la Campania ed il salernitano in modo particolare. Sono ben 474, secondo Legambiente, i comuni campani a rischio frane o alluvioni, ossia l’86% del totale. Tra i 5 capoluoghi campani, il primato di provincia più fragile va a Salerno, con il 99% delle municipalità classificate a rischio. Il presidente della provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, ha chiesto l’intervento del governo per lo stato di calamità che si è venuto a creare in questi giorni. “Non c’è solo il Veneto – si legge in una nota – la provincia di Salerno è fortemente colpita: cinque strade provinciali sono state totalmente chiuse al traffico e 53 sono state chiuse parzialmente, in conseguenza di smottamenti, caduta massi e dissesto del piano viabile. Non solo, lo straripamento del Sele ha provocato 400 sfollati nelle campagne di Capaccio. L’esondazione del fiume ha cusato la rottura di una condotta idrica dell’acquedotto del Basso Sele, che serve la zona orientale di Salerno e 14 Comuni tra i quali grossi centri come Battipaglia, Eboli, Pontecagnano ed Agropoli, in totale 500 mila persone.
Per il ripristino della rete, danneggiata in un tratto di circa tre chilometri, si prevede un mese di tempo. I danni ammontano a 5-6 milioni di euro. Insomma tre giorni di assoluta emergenza maltempo. Da questa mattina, però, è tornato a splendere il sole, portando con sé segni di miglioramento e ritorno alla normalità. Numerosi terreni completamente allagati cominciano a svuotarsi e sono state riaperte al transito diverse strade interpoderali che erano completamente scomparse in quanto sommerse dall’ acqua fuoriuscita dai numerosi e piccoli canali che confluiscono nel Tanagro. Sarà garantito un milione di litri di acqua nelle prossime ore nei territori salernitani interessati dall’emergenza idrica causata dal maltempo. Il sistema di Protezione civile regionale e provinciale ha provveduto a reclutare 18 autobotti dei vigili del fuoco della Campania; altre 21 confluiranno nelle zone colpite dal guasto della condotta idrica del Basso Sele e fra queste anche due per il trasporto dell’acqua potabile reperite nel Lazio.
Rientrate nelle proprie abitazioni già nella giornata di ieri, le decine di famiglie sgomberate nella notte tra martedì e mercoledì a causa dell’esondazione del fiume Sele hanno, infatti, trascorso la notte nelle abitazioni. Un rientro amaro, e quasi per tutti insonne, dato che in tanti hanno dovuto ripulire scantinati e primi piani dal fango e dai detriti provocati dalla piena. Da due giorni gli operai dei Consorzio di Bonifica sono al lavoro per riparare gli argini del fiume e ripulire i canali, centinaia, intasati dal fango e dagli arbusti. Nel frattempo, iniziano a farsi sentire gli effetti della piena sull’economia locale.