Spett. Banca _____________________________________________________
Spett. Procura della Repubblica di _________
OGGETTO: richiesta di accredito sul conto corrente n. ___________ intestato a ___________________________ delle somme tutte di cui vi siete indebitamente appropriati dal dì dell’apertura.
Gentili Signori, fermi restando i cordiali rapporti, spero mi diate atto che ormai la normativa e la giurisprudenza circa l’illegittimità di varie prassi bancarie è così consolidata che rinunciare alle somme che derivano dal corretto modo di fare i calcoli equivarrebbe ad un’elargizione nei confronti di codesta spett. Banca.
Premesso infatti che la prescrizione è di dieci anni, ma decorre solo dalla chiusura del conto, è pacifico che: -1) non possono essere applicati tassi passivi maggiori di quelli legali in mancanza di specifiche pattuizioni, che non ci sono state; -2) gli addebiti dei tassi andavano fatti annualmente e non trimestralmente; -3) l’accreditare i versamenti dopo giorni è illegittimo e grave (si sottopone alla Procura l’ipotesi della configurabilità dell’appropriazione indebita dei tassi attivi così non fatti maturare, e l’artifizio e raggiro tipico della truffa per i tassi passivi creati ad arte se la somma recata dal titolo sia prelevata anteriormente alla data dell’accredito).
Altrettanto fondate, benché la giurisprudenza abbia avuto fin qui un minor numero di occasioni per ribadirlo, sono poi la tesi che: -4) i tassi attivi infimi sono illegittimi perché la banca investe le medie giacenze dei conti correnti, sicché su detta percentuale di denaro va riconosciuto un tasso attivo non inferiore al “prime rate”, non ravvisandosi motivi, essendo quello il tasso che paga per finanziarsi, perché non debba pagarlo anche ai correntisti; -5) i costi sono illegittimamente elevati; -6) la commissione di massimo scoperto non è dovuta; -7) sussistono varie altre prassi illegittime.
Per tali motivi, premesso che vi dettaglierò secondo i miei calcoli, appena possibile, le somme che avete illegittimamente trattenuto, devo invitarvi nel mentre ad accreditarle immediatamente sul mio conto essendone voi già al corrente, e risultando comunque esse dalla mera variazione dei criteri di computo da inserire nel programma per l’elaborazione dei dati che avete già via via memorizzati.
Conoscendo la vostra correttezza preciso che, in via di mera ipotesi, ogni tentativo di minacciare o, peggio, causare il protesto di assegni per importi inferiori alle cifre che mi dovete, e che non risultano ora dai vostri errati estratti conto, da un lato vi renderebbe responsabili dei danni patrimoniali e non patrimoniali nei miei confronti, ma dall’altro configurerebbe il reato di estorsione mediante il tentativo di costringermi, da una posizione dominante e con un mezzo ed un comportamento grave ed illegale, ad un’erogazione di denaro non dovutovi e non necessario per la copertura dei titoli.
Estorsione che sarebbe configurabile anche in qualunque tipo di comportamento anche passivo comunque rivolto al fine di forzarmi mediante l’interdire, ostacolare o rendere meno agevole la normale fruizione del conto corrente introducendo modi di operare diversi da quelli fin qui normalmente adottati da codesta banca nei miei confronti.
Comportamento estorsivo passivo ravvisabile anche solo nel mancato accredito delle somme, o comunque in una mancanza di risposte che, stante la situazione che voi avete creato per trarne, così ne avete tratto, un profitto ingente quanto illegittimo, sono da parte vostra doverose.
Auspicando una normalizzazione dei rapporti al fine della loro corretta e reciprocamente fruttuosa continuazione, resto in attesa di un cortese riscontro ed invio cordiali saluti.data_________
firma x__________________________________________Nome e cognome__________________________________Indirizzo_________________________________________Città_______________________________Prov__________
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