Moltiplicate le denunce relative a casi di violazione della posta elettronica
Roma, 29 nov. (Adnkronos) – Attenzione alle condivisioni di file in
rete, c’e’ il rischio di incappare senza volerlo nell’illegalita’ o in
pericoli seri per i propri dati personali e per la ‘salute’ del computer,
esposto all’azione dannosa di virus o ‘trojan’. E’ la Polizia a mettere
in guardia i navigatori dalle insidie nascoste nei portali di
condivisione come eMule. ”Questi siti – dice all’ADNKRONOS Andrea
Rossi, dirigente del Compartimento di Roma della Polizia Postale e
delle Telecomunicazioni – sono di per se’ perfettamente legali. Il
problema sorge quando ci si scambia file protetti da copyright,
violando cosi’ la legge”. ”Chi va in questi siti a cercare materiale
video, ad esempio un film da scaricare, deve sempre tener presente che
chi vuole far circolare in rete contenuti vietati dalla legge
ovviamente non li chiama mai con il loro vero nome ed utilizza
denominazioni fittizie. Puo’ capitare, insomma -avverte Rossi- che
anziché il film di Biancaneve ci si ritrovi nel computer
foto e materiali pedopornografici, con il rischio di finire sotto
inchiesta e di dover giustificare la presenza di certe immagini nella
memoria del proprio Pc”.
Non basta: ”In questo modo – rileva il Capo del compartimento – puo’
anche capitare di importare involontariamente sul proprio computer pericolosi virus informatici o ‘trojan’ in grado di riportare al mittente le password del computer
‘infetto’ o altri dati personali riservati dell’utente caduto vittima
del virus. Ultimamente si sono moltiplicate le denunce relative a casi
di violazione della posta elettronica, in parte devoute alla debolezza
delle chiavi d’accesso e in parte all’effetto di questi virus, che sono
in grado di trasmettere al mittente i dati della vittima. Scaricare
gratis file protetti da copyright, quindi, puo’ essere molto
pericoloso. E anche costoso, se si considerano le spese da sostenere
per ‘ripulire’ la memoria del computer”. Per mettere in guardia il
popolo della Rete dai pericoli insiti nella navigazione on line, la
Polizia ha diffuso sul proprio sito ufficiale una serie di consigli da
seguire per evitare brutte sorprese. ”Navigare su Internet puo’ essere
utile e divertente, ma nella rete possono nascondersi delle insidie. E’
importante conoscere alcune regole fondamentali”.
Questi i suggerimenti rivolti ai genitori: ”Dite ai vostri figli di
non fornire dati personali (nome, cognome, eta’, indirizzo, numero di
telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici), potrebbero
essere utilizzati da potenziali pedofili. Controllate quello che fanno
i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi.
Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che
nella camera dei ragazzi e cercate di usarlo qualche volta insieme ai
vostri figli. Non permettetegli di usare la vostra carta di credito
senza permesso”. ”Controllate periodicamente il contenuto dell’hard
disk del computer usato dai vostri figli, verificando la ‘cronologia’
dei siti web visitati. Cercate di stare vicino ai vostri figli quando
creano profili legati ad un nickname per usare programmi di chat.
Insegnategli a non accettare mai di incontrarsi personalmente con chi
hanno conosciuto in rete, spiegando loro – raccomanda la Polizia – che
gli sconosciuti cosi’ incontrati possono essere pericolosi tanto quanto
quelli in cui ci si imbatte per strada”.
E ancora: ”Leggete le e-mail con i vostri figli, controllando ogni
allegato al messaggio. Dite loro – consiglia la Polizia – di non
rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo
volgare, offensivo o pericoloso e, allo stesso tempo, invitateli a non
usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi
correttamente. Spiegate ai vostri figli che puo’ essere pericoloso
compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi
consultato”. Infine, ”stabilite quanto tempo i vostri figli possono
passare navigando su Internet e, soprattutto, non considerate il
computer un surrogato della baby-sitter. Esistono particolari software,
facilmente reperibili su internet, che impediscono l’accesso a siti non
desiderati (violenti o pornografici per esempio). I ‘filtri’ – spiega
la Polizia – possono essere attivati introducendo parole-chiave o un
elenco predefinito di siti da evitare. E’ opportuno pero’ verificare periodicamente che funzionino in modo corretto e tenere segreta la parola chiave”.