Morte Giuliani, Strasburgo assolve l’Italia. Il padre del giovane: non ci arrendiamo
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con sentenza definitiva, ha assolto l’Italia dalle accuse di aver responsabilità nella morte di Carlo Giuliani, durante gli scontri del 20 luglio 2001 tra manifestanti e forze dell’ordine nel corso del G8 di Genova. Il presidente della Corte, Jean Paul Costa, ha letto la sentenza in un’aula praticamente deserta. Al pronunciamento del verdetto era assente l’avvocato Nicolò Paoletti che ha rappresentato la famiglia Giuliani durante tutto l’iter del ricorso a Strasburgo, cominciato nel 2002. Rappresentato invece lo Stato italiano con l’ambasciatore Sergio Busetto.
La decisione è stata presa a maggioranza: con tredici voti a favore e quattro contrari i giudici della Grande Camera hanno stabilito la piena assoluzione di Mario Placanica, il carabiniere che sparò a Giuliani in piazza Alimonda, confermando la sentenza di primo grado emessa il 25 agosto 2009. La Grande Camera ha assolto l’Italia dall’accusa di non aver condotto un’inchiesta sufficientemente approfondita sulla morte di Giuliani. In questo caso la Corte si è espressa con 10 voti a favore e 7 contrari. La stessa maggioranza si è pronunciata anche per l’assoluzione dell’Italia dall’accusa di non aver organizzato e pianificato in modo adeguato le operazioni di polizia durante il summit del G8 a Genova.
Il padre: non ci arrendiamo. «Ci rivolgeremo al tribunale civile come unica possibilità di avere un dibattimento per l’omicidio di Carlo. Non ci arrendiamo – dice Giuliano Giuliani – Di delusioni ne abbiamo già avute, l’essenziale è non arrendersi. Nel processo per le devastazioni ed i saccheggi qualcosa era venuto fuori e testimoniava la necessità di un approfondimento che non c’è mai stato. Abbiamo documenti e documenti sull’omicidio di mio figlio e su quello che gli hanno fatto dopo. Spero davvero che fosse già morto e non moribondo quando un carabiniere gli spaccò la fronte con una pietrata. Tutte queste cose meritano un dibattimento per accertare la verità. E che nessuno pensi che vogliamo rivalerci sul carabiniere. Comunque almeno su tre punti, sette dei 17 giudici della corte di Strasburgo erano a nostro favore. Credo che questa sentenza sia un motivo in più per essere in piazza Alimonda nel decennale». Commentando le parole pronunciate dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che in occasione della sua visita alla chiesa di N.S del Rimedio in piazza Alimonda domenica aveva invitato a voltare pagina, Giuliani ha affermato: «Si può voltare pagina se c’è la verità, altrimenti no».