Mostra su Scampia vandalizzata
Danneggiati i sei pannelli dell’esposizione fotografica “Scampia. Volti che interrogano” Sei pannelli fotografici della mostra “Scampia. Volti che interrogano” in mostra a Modena nella chiesa della Beata Vergine Addolorata. Secondo il parroco don Paolo Boschini “Abbiamo ragione di ritenere che non si tratti di un comune atto vandalico, ma di un mirato avvertimento intimidatorio. La mostra fotografica – spiega in una nota – narra la condizione di sudditanza alla camorra in cui vive il sobborgo napoletano di Scampia. Ma racconta anche i semi di speranza e di risurrezione che stanno sbocciando per i bambini e per tutta la comunità civile di Scampia. Sono stati danneggiati con vernice spray quattro pannelli e ne sono stati tagliati altri due. Una mano vigliacca – dice don Boschini – ha colpito solo quelle fotografie che, durante la messa nella domenica delle Palme, erano state illustrate dall’autore della mostra, Davide Cerullo, a commento del Vangelo della Passione”.
“Condanniamo quest’atto vandalico vergognoso e irrispettoso – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. E’ un’intimidazione che non deve far paura ma che deve portare alla reazione gli abitanti di Scampia. Finora il quartiere ha subito e sofferto di un’illegalità estremamente diffusa alimentata da una inadeguata presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Una forte mancanza che ha portato i residenti a vivere nella paura, a vivere quasi in un regime di sudditanza e di omertà alla criminalità organizzata. E adesso, dopo quest’ennesimo affronto alla legalità e alla dignità di chi ogni giorno affronta le difficoltà di un territorio difficile e cerca di vivere una vita normale, è arrivato il momento di dire BASTA. Molti sono già i ragazzi che stanno aprendo gli occhi e che hanno voglia di rivoluzionare il quartiere in cui vivono, di uscire dall’esclusione dal resto della città partenopea. Uno dei nostri impegni principali è quello di fornire ai residenti di Scampia gli strumenti necessari per la loro lotta personale, che diventerà lotta comune per lo sviluppo di una zona napoletana che ha tutte le potenzialità per diventare vivibile. Ed è da qui che Napoli deve ripartire per la sua rinascita, è da qui che deve iniziare la tutela e il sostegno al cittadino. Rafforzeremo i controlli per renderli assidui e costanti, creeremo spazi di ascolto, di aggregazione e di assitenza, toglieremo i giovani dalla strada per offrire loro un’alternativa. Con e per i cittadini: la loro lotta e la nostra lotta”.