Movida – Il locale con la musica ad alto volume deve risarcire anche il danno morale
Vita dura per i gestori di locali notturni, che finora con i loro schiamazzi hanno impunemente turbato le notti e il sonno di tanti abitanti nelle zone della cosiddetta movida urbana. D’ora in poi, se il locale mantiene la
musica ad alto volume deve risarcire i vicini anche in caso di danno morale, se non ci sono altre patologie legate ai rumori.
Con la la sentenza 20927 del 16 ottobre scorso la terza
sezione civile della Cassazione ha stabilito infatti la responsabilità del locale da cui sale musica ad alto volume in ore serali e notturne, provocando schiamazzi che
disturbano la tranquillità dei residenti. Il gestore è tenuto a risarcire, anche se non sono stati provocati danni alla salute. I giudici della Suprema Corte sanciscono dunque «il diritto al riposo» e scrivono che, per emissioni oltre la soglia di tollerabilità, il danno è risarcibile, «pur quando non risulti
integrato un danno biologico, la lesione del diritto al normale svolgimento
della vita familiare all’interno della propria casa di abitazione e del diritto
alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane
sono pregiudizi apprezzabili in termini di danno non patrimoniale».
Nella sentenza viene ricordato che il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare è
garantito dalla Convenzione europea dei diritti umani e che sono state numerose le condanne della Corte di Strasburgo per quegli Stati che, in presenza di livelli di rumore superiori al massimo consentito per
legge, non hanno adottato misure idonee a garantire una tutela effettiva di
tale diritto.