Mozzarella, scatta l’indagine parlamentare
Dallo staff del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia trapela
forte irritazione. La polemica a distanza innescata da alcune
dichiarazioni del preside di Veterinaria, Luigi Zicarelli, che ha
parlato di «politica nordista e iniziative tese a impoverire l’economia
del Mezzogiorno colpendo la produzione di eccellenze alimentari» a
vantaggio della mozzarella padana, non è piaciuta al ministro. Il
riferimento è al decreto con il quale Zaia ha nominato una commissione
ispettiva sull’attività del Consorzio di tutela della mozzarella di
bufala campana Dop in seguito ad alcuni controlli che, contrariamente
al disciplinare, avrebbero ravvisato la presenza di latte vaccino nella
produzione di mozzarella di bufala. Già giovedì il ministro aveva
risposto liquidando come «inopportune e fuorvianti» le dichiarazioni
del docente e invitandolo a fornire le prove «di una condotta che
apparrebbe illecita» e «getterebbe ombre sull’operato del ministro e
dei suoi collaboratori». Botta e risposta chiuso lì? Per nulla. Ieri
Zaia ha scritto una lettera a Zicarelli sollecitando «una presa di
posizione pubblica. Lei ha insinuato atteggiamenti illeciti – osserva
il ministro – Lei, professore, occupa un ruolo istituzionale e dunque
deve assumersi la responsabilità delle parole che usa. Non esiste caso
contrario: o avviene un suo chiarimento oppure mi vedrò costretto ad
adire le vie legali. Sarebbe indecente l’atteggiamento di chi, al
riparo di una cattedra o di una funzione pubblica, si permettesse
impunemente di fare affermazioni insinuanti, senza prove». Intanto sul
caso Consorzio parte un’indagine parlamentare: a promuoverla è Paolo
Russo, presidente della commissione Agricoltura alla Camera che ha già
fissato per la prossima settimana le audizioni. «Non abbiamo propositi
inquisitori – spiega Russo – ci interessa che la mozzarella di bufala
Dop e chi la produce non debbano soccombere davanti a degli
imbroglioni, che fortunatamente sono una minoranza».