Mozzarelle blu, l’Ue blocca l’azienda tedesca
L’azienda che ha prodotto la ‘mozzarella blu’ finisce nel mirino della Commissione europea. Bruxelles ha infatti deciso “di inviare una lettera all’Autorità sanitaria tedesca, e alla Rappresentanza permanente tedesca presso l’Ue, affinché garantisca che nessun alimento lattiero-caseario dell’azienda ‘Milck Wercjager’, che ha prodotto le mozzarelle contaminate dal batterio Pseudomonas fluorescens, sia messo sul mercato”. Il blocco delle vendite deve continuare – a detta del portavoce della Commissione Europea, Frederic Vincent – “fino a quando non avremo informazioni ufficiali che la causa della contaminazione è stata eliminata”. Insomma, la Commissione europea segue la situazione molto da vicino, grazie anche alla stretta collaborazione fornita dalle autorità sanitarie italiane e tedesche. La ‘mozzarella blu’ è stata ormai rintracciata in 14 paesi: oltre all’Italia, anche in Slovenia, Francia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia, Bielorussia, Russia ed in Germania dove era stata prodotta.
“Giusta la decisione dei vertici della Commissione Europea – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. E’ importante che si cerchino e si accertino le cause che hanno determinato la contaminazione delle mozzarelle nell’azienda tedesca e garantire così sicurezza alimentare ai consumatori. Infatti lo scandalo delle cosiddette ‘mozzarelle blu’ ha avuto una grossa ripercussione sui mercati italiani. Ma la portata delle conseguenze potrebbe essere ben più ampia. Tra gli acquirenti potrebbe innescarsi la fobia dei latticini che comporterebbe mostruosi cali delle vendite, soprattutto nei supermercati. E’ opportuno, dunque, tenere costantemente informati i cittadini sugli sviluppi e sulle motivazioni riguardanti il fenomeno ‘mozzarella blu’ e rassicurarli sulla limitatezza del caso e sulla garanzia di qualità per gli tutti i latticini italiani. Diciamo ai consumatori di acquistare beni prettamente di marchio d.o.p. che, da un lato, certificano le caratteristiche del prodotto, dall’altro incentivano le produzioni nostrane”.