Ritorna il pericolo “Mucca pazza”. Una livornese di 42 anni è ricoverata in coma all’hospice di cure palliative dell’ospedale di Livorno, dopo avere contratto la variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob, più famoso come il morbo della ‘mucca pazza’. La donna è in condizioni disperate ed è ricoverata nel reparto dell’ospedale livornese proprio per effettuare cure che l’aiutino ad affrontare con dignità la fase terminale della malattia. E’ il secondo caso della malattia registrato in Italia; il primo colpì una donna siciliana nel 2002.
Nei mesi scorsi la livornese aveva accusato progressivi disturbi neurologici e ha scelto di farsi curare presso l’Istituto neurologico milanese ‘Besta’ che le ha diagnosticato la malattia e l’ha sottoposta alle terapie senza riuscire ad arrestare l’avanzata del male. La paziente è dunque stata trasferita già in coma presso il reparto di cure palliative dell’ospedale di Livorno. Non è ancora chiaro invece in che modo la paziente abbia contratto la malattia.
“Questo caso ci lascia esterefatti – afferma l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Al di là delle cause che hanno provocato la malattia alla povera donna livornese, è chiaro che un episodio del genere provocherà psicosi e paure tra i consumatori. A tal proposito, come associazione chiediamo che le forze dell’ordine intervengano con controlli sanitari più assidui e continuativi dei mangimi di origine animale e dei bovini destinati al macello. E’ necessario garantire sicurezza ai cittadini con una maggiore informazione sui prodotti alimentari, di fatti una fobia di massa provocherebbe un sostanzioso calo delle vendite nel settore delle carni. E’ importante comunicare agli acquirenti cosa stanno comprando e tranquillizzarli sulla sicurezza alimentare”.