Multe contestate, da gennaio non è più gratis il ricorso al giudice di pace e aumentano i costi per le liti condominiali e i processi di lavoro
Addio ricorsi gratis al giudice di pace per contestare le multe, o
richiedere un decreto ingiuntivo. Da gennaio, con l’entrata in vigore
della legge finanziaria il ricorso senza spese non esiste più e diventa
ancora più salato avviare una lite in ambito condominiale o ricorrere
in Cassazione contro un licenziamento.
Ridotto il numero di cause esenti – Un po’
per fare cassa ma anche per ridurre il numero delle liti, il comma 212
dell’articolo 2 della legge interviene, appunto, in materia di spese di
giustizia, obbligando al pagamento del contributo, minimo 30 euro, per
la presentazione di molti ricorsi di fronte al giudice di pace che
finora erano esenti. Inoltre per alcune cause per le quali finora era
previsto un contributo in cifra fissa, scatta l’obbligo di pagamento
del contributo ordinario, rapportato, cioè, al valore della causa.
Costerà 38 euro contestare una multa –
Ad essere sottoposti all’obbligo di contributo dal quale finora erano
esenti sono innanzitutto i ricorsi contro le multe per infrazioni al
codice della strada. Per contestarle da gennaio si dovrà pagare il
contributo di 30 euro più 8 euro di spese fisse, qualunque sia
l’importo della multa contestata.
Stessa spesa da mettere in conto per richiedere i decreti ingiuntivi,
per i quali finora era prevista l’esenzione fino all’importo di 2.500
euro, sempre nel caso di ricorso di fronte al giudice di pace.
Costa di più impugnare le delibere condominiali –
Ma anche il ricorso al tribunale ordinario costa di più quando si
tratta di impugnare le delibere condominiali. Sparisce, infatti, il
contributo fisso di 103,30 euro e si passa al criterio ordinario di
determinazione del contributo che è calcolato per scaglioni di valore
della causa. Lo stesso calcolo con le modalità ordinarie si applicherà
anche per i processi in materia di locazione, comodato e occupazione
senza titolo di un immobile. Si tratta di tutte cause che invece fino
finora scontavano solo il contributo in cifra fissa.
Ricorso a pagamento in Cassazione anche per i processi di lavoro –
Infine sono sottoposti al pagamento del contributo unificato anche i
giudizi di lavoro di fronte alla Corte di Cassazione. Questi ricorsi
attualmente sono invece esonerati da ogni spesa o tassa. Per queste due
tipologie di giudizi resta escluso solo il pagamento dell’importo pari
all’imposta fissa di registrazione dei provvedimenti giudiziari.
la somma viene restituita Mi meraviglia il fatto che voi che dovete informare i cittadini non dite che QUESTA SOMMA DI DENARO IN CASO DI VITTORI DEL RICORSO,VIENE RESTITUITA……Cordiali saluti