Multe. Il calvario di un cittadino che rispetta le leggi
Pagare una multa e vedersi contestare il mancato
pagamento 4 anni dopo. La storia insegna che fidarsi della pubblica
amministrazione e’ un lusso che non ci possiamo permettere. Vediamo la
storia del nostro cittadino.
* Anno 2005. Comune di Fiumicino: il
nostro cittadino si vede elevare una multa per divieto di sosta.
Diligentemente paga, entro i termini prescritti.
* Anno 2009,
luglio. Quattro anni dopo, con una raccomandata recapitata il 31 luglio
(si badi bene alla data), viene notificata una cartella di pagamento da
Equitalia per mancata oblazione della multa, con le maggiorazioni del
caso, infatti, la multa passa da 48 a 143 euro.
Il nostro cittadino
telefona a Equitalia che rimanda al comune di Fiumicino la competenza
per l’esenzione del pagamento, visto che la multa era gia’ stata
pagata. Dopo numerosi tentativi telefonici, finalmente, il cittadino
riesce a parlare con il “competente ufficio” che chiede l’invio del
documentazione attestante il pagamento. Fatto il tutto, entro agosto
(mese di vacanze), sia via fax che con raccomandata, si attende
l’esonero. Il nostro cittadino nelle settimane successive telefona
ripetutamente al comune di Fiumicino; viene rassicurato che a breve
tutto sara’ risolto. Non e’ cosi’ perche’ nel mese di novembre
Equitalia invia un sollecito di pagamento. Il nostro cittadino, dopo
altre traversie telefoniche, si fa rilasciare dal comune di Fiumicino
un attestato di “discarico”, che trasmette a Equitalia. Ulteriori
telefonate a Equitalia e al Comune di Fiumicino si susseguono nel mese
di dicembre.
* Anno 2010, febbraio. Il nostro cittadino, con
ulteriore telefonate a Equitalia apprende che il provvedimento di
esonero e’ stato recepito.
costato in tempo e stress il rapporto con la pubblica amministrazione e
perche’ mai si impiegano quasi 5 anni per risolvere un semplice
problema? Ricercare una ricevuta di 4 anni prima, passare ore al
telefono, impiegare parte delle proprie vacanze, fare la fila
all’ufficio postale, ecc., ha un prezzo o paga solo il cittadino? O
qualche “responsabile del procedimento” deve essere sanzionato e
obbligato a pagare il “disturbo” ad un cittadino ligio alla legge?