Muore dopo 14 ore al pronto soccorso Procura apre un’inchiesta
Morta dopo 14 ore di sofferenza per dei calcoli alla cistifellea, trascorse al Pronto Soccorso del Policlinico di Tor Vergata a Roma. È la denuncia dell’associazione Codici, che ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica per far luce sul decesso di una donna di 53 anni e accertarne le eventuali responsabilità. E la Procura ha aperto un’inchiesta. La donna, Giuseppina M., era stata accompagnata al Pronto Soccorso mercoledì scorso alle 13 per dei forti dolori all’addome. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha chiesto alla Regione Lazio una relazione urgente.
INCHIESTA DELLA PROCURA – Il fascicolo della procura per il momento è intestato «atti relativi a», ossia senza ipotesi di reato e senza indagati. Intanto, a quanto si è appreso, anche l’ospedale ha aperto un’inchiesta interna e presenteranno una relazione al ministro della Salute Renato Balduzzi. Sarà comunque l’autopsia a chiarire le cause del decesso.
RELAZIONE ALLA REGIONE LAZIO – E anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha richiesto al direttore sanitario del Policlinico di Tor Vergata una relazione dettagliata su quanto accaduto alla donna deceduta. Il documento sarà pronto martedì entro le ore 13 e immediatamente la Regione Lazio provvederà a inviarlo per conoscenza al Ministero della Salute.
CODICE GIALLO – Secondo il racconto fatto dal marito della donna all’associazione Codici, un 60enne di Tor Bella Monaca, periferia sud della Capitale, la moglie è stata ricoverata in codice giallo, ma poi le sue condizioni sono peggiorate. Dopo accertamenti, alle 19 le hanno diagnosticano dei calcoli alla cistifellea. Secondo i medici uno di questi calcoli aveva perforato la cistifellea. Gli stessi medici decidono di tenere la paziente in osservazione per la notte.
8 ORE SULLA BARELLA – Dopo aver trascorso 8 ore in barella, la donna è stata portata nell’astanteria del Dea, dove è rimasta fino alla sua morte. «Lamentava fortissimi dolori e urlava disperatamente», racconta il marito. Per tutto il giorno le è stato somministrato un antidolorifico, che però non alleviava la sua sofferenza. I familiari si rivolgevano al personale, ma nessuno, secondo i racconti dell’uomo, si occupava della questione.
CIANOTICA – Alle tre del mattino la donna è diventata pallida, poi viso e collo le sono diventati scuri: a quel punto nessun tentativo di rianimazione è stato risolutorio e la donna è morta. «Potremmo essere di fronte all’ennesimo caso di malasanità – commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici – anche se ancora i fatti sono da accertare. A tal proposito Codici annuncia che invierà un Esposto alla Procura della Repubblica per verificare le eventuali responsabilità della morte della signora. Se questa tragedia poteva essere evitata è giusto che i responsabili vengano puniti. Nel nostro Paese, purtroppo, non sono pochi i casi di errata diagnosi, errori medici, negligenza. È necessario fare tutto il possibile per far emergere la verità sui fatti accaduti».
Fonte: roma.corriere.it