Muore, dopo intervento di dimagrimento: l’autorità giudiziaria dispone l’autopsia
Un imprenditore di 36 anni, Donato
Sinisi, affetto da gravissima obesità patologica, è morto dopo un
intervento chirurgico che avrebbe dovuto favorire il dimagrimento e che
si è svolto sabato mattina nell’ospedale Santa Maria nuova di Reggio
Emilia. Per chiarire esattamente le cause del decesso, si tiene in
giornata l’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria, mentre domani è
prevista quella richiesta dalla famiglia Sinisi per individuare
eventuali responsabilità.
L’uomo, originario di Potenza, abitava a Bibbiano, nel Reggiano, aveva
due figli e gestiva una stazione di servizio a Villa Cella di Reggio.
In attesa dell’esito dell’autopsia, con una nota l’ospedale ha
avanzato, come ipotesi del decesso, «una causa riconducibile al rischio
generico per interventi di questo tipo, che, stante la tipologia dei
pazienti, è comunque sempre assai elevato».
Si tratta, infatti di «pazienti, con indice di massa corporea maggiore
di 40 kg/mq (valore normale inferiore a 25), di solito affetti da
condizioni correlate, quali insufficienza cardio-respiratoria,
ipertensione, scompenso cardiaco, ipercolesterolemia e dismetabolismi,
tali da renderne la gestione intraoperatoria particolarmente complessa».
Inoltre, ha precisato che l’operazione non ha avuto complicanze
tecniche, che il paziente si è risvegliato normalmente e che il
successivo arresto cardio-respiratorio (definito «irreversibile,
nonostante l’immediato intervento di anestesisti, rianimatori e
cardiologi») si è manifestato «in modo improvviso e imprevedibile,
senza alcun segno o sintomo premonitore».
OBESITA’:CHIRURGIA KILLER QUALCUNO HA PRESENTE IL CONSUMO DI COCAINA CHE C’E’ OVUNQUE ? E PURTROPPO IN AUMENTO ESPONENZIALE IN TUTTE LE CLASSI SOCIALI ? VI FARESTE MAI OPERARE DA UN CHIRURGO COCAINOMANE ? VI FARESTE MAI ANESTETIZZARE DA UN ANESTESISTA COCAINOMANE ? AFFIDERESTE LA VOSTRA VITA AD UN PRIMARIO DI CHIRURGIA COME I DI CUI SOPRA? OLTRE CIO’,PER QUALE MOTIVO NESSUNA PROCURA INDAGA VERAMENTE SULL’EFFETTIVO NUMERO DI MORTI E COLPITI DA SOFFERENZE INDICIBILI CON VITE ROVINATE ? ESISTONO CENTINAIA DI CDENUNCE IN TUTTE LE PROCURE DEL PAESE,LO SANNO MOLTO BENE GLI AVVOCATI DI ALCUNE ASSOCIAZIONI…….COME AD ESEMPIO L’AVVOCATO A CUI SI APPOGGIA IL TRIBUNALE DEL MALATO IN LIGURIA. NON SI PUO’ PIU’ ACCETTARE IL DISCORSO:"MA SI POVERETTO/A ERA OBESO….A RISCHIO…POVERINO….TANTO……POVERINO UN CA…..SPITA !!! INIZINO I NAS,LA GUARDIA DI FINANZA E LE PROCURE AD INDAGARE SERIAMENTE E NE SALTERANNO FUORI DELLE BRUTTE !!! PURTROPPO MOLTO BRUTTE !!! LA CHIRURGIA DETTA CONTRO L’OBESITA’ E’ UN BUSINESS INENARRABILE !! CHE PORTA DENARO E ARRICCHISCE LUGUBRI PERSONAGGI VERI BISTURI KILLER CHE HANNO OPERATO E OPERANO NON SOLO IN PUBBLICHE STRUTTURE,MA SOPRATUTTO IN STRUTTURE PRIVATE…..VEDASI GRUPPO VILLA MARIA E ALTRI IN LIGURA,EMILIA,LOMBARDIA,TOSCANA……. PER QUANTO CONCERNE REGGIO EMILIA UNA PICCOLA INDAGINE SUL COME HA VINTO IL CONCORSO IL PRIMARIO DOVE E’ DECEDUTO IL POVERO DONATO,RENDEREBBE TUTTO PIU’ CHIARO…..UNA CRICCA POLITICO