Mutui casa al di sotto del 3% quasi dimezzati in un anno
ROMA – I mutui immobiliari non sono mai stati così ‘convenienti’
per le famiglie italiane. A ottobre, per la prima volta almeno da
quando esiste il Supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia e
dunque dal gennaio 1995, il tasso medio sui mutui concessi per
l’acquisto di una casa è sceso al di sotto del 3%, toccando la quota
record del 2,97%.
Il documento
statistico di Bankitalia rivela come i tassi medi siano calati
ulteriormente rispetto al 3,06% di settembre. Un anno fa, nello stesso
mese, il tasso medio registrato dalla banca centrale era quasi il
doppio: 5,76%. Il tasso medio tiene conto dei mutui a tasso variabile e
di quelli a tasso fisso. Anche il taeg, tasso comprensivo delle spese
amministrative, istruttorie e assicurative, scende al 3,10% dal 3,19%
di settembre. Un anno fa era al 5,89%.
Il calo dei
tassi sui mutui va evidentemente di pari passo con la frenata del
mercato immobiliare che risente maggiormente della crisi e delle
difficoltà delle famiglie rispetto agli investimenti più impegnativi
come quello della casa. Diversa è la situazione nel credito al consumo
dove i prestiti riguardano importi minori e spesso spese non
rinviabili. Pur calando a ottobre all’8,81% rispetto all’8,92% di
settembre, il tasso medio sui prestiti di questo tipo ha perso meno di
mezzo punto rispetto al 9,3% dell’ottobre 2008.
Moratoria sui mutui
Tornando ai mutui, è quasi al traguardo l’intesa tra l’Abi e le
associazioni dei consumatori sulla moratoria delle rate per le famiglie
in difficoltà. Le due parti stanno studiando i dettagli dell’accordo.
Per ragioni tecniche, la sospensione delle rate potrebbe partire dall’1
febbraio 2010, e non più da gennaio come inizialmente previsto.
La sospensione delle rate per 12 mesi verrebbe applicata a chi ha perso
il lavoro, ma anche in caso di morte, non autosufficienza, sospensione
o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni; circorstanze
che devono essersi verificate tra l’1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2009.
L’Abi ha dato la disponibilità anche ad estendere a 180 giorni (dai 90
inizialmente previsti) il limite massimo di ritardo nel pagamento oltre
il quale la moratoria non si applica: più disponibilità, insomma, nei
confronti di chi è stato moroso fino a un massimo di 6 mesi, sempre a
causa dell’aggravarsi delle condizioni economiche familiari.
Non c’è ancora
intesa, invece, sul tetto massimo del mutuo. L’Abi avrebbe dato la
propria disponibilità fino a mutui del valore massimo di 120-130mila
euro. Le associazioni dei consumatori chiedono alle banche di arrivare
al tetto dei 150mila euro, per poter fra rientrare nella moratoria una
maggio numero di famiglie in difficoltà.