Mutui, nuovo minimo storico per i tassi In arrivo la moratoria per i ceti a rischio
Non si arresta la discesa dei tassi sui nuovi mutui per l’acquisto di
una casa, che a novembre toccano il nuovo minimo storico: secondo il
rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio, che tiene conto sia dei
mutui a tasso variabile che di quelli a tasso fisso, è sceso al 2,85%
dal 2,97% di ottobre. Ma restano molte le famiglie in difficoltà,
quelle cioè che non riescono a pagare rate di prestiti stipulati prima
della grande crisi: proprio per venire incontro alle loro necessità, la
stessa Abi e tredici associazioni dei consumatori firmeranno domani un
accordo per sospendere, a determinate condizioni, le rate dei mutui a
partire da febbraio. La moratoria durerà dodici mesi e riguarderà i
mutui stipulati da nuclei che hanno subito eventi negativi come la
morte, la perdita del lavoro o il collocamento in cassa integrazione.
Eventi, questi, che dovranno essersi verificati tra il primo gennaio e
il 31 dicembre del 2009. In una prima versione, la finestra era più
stretta e comprendeva solo gli ultimi sei mesi dell’anno che sta per
finire. Ma le novità rispetto alla formulazione iniziale dell’intesa
sono anche altre: la moratoria interesserà solo gli intestatari di
mutui con un reddito non superiore ai 40mila euro all’anno e riguarderà
i mutui per l’acquisto dell’abitazione principale fino a un tetto
massimo di 150mila. Era questo l’ultimo nodo da sciogliere per
raggiungere l’intesa, con l’Abi che aveva inizialmente previsto un
tetto di 120 mila euro e le associazioni dei consumatori che chiedevano
di ampliarlo. L’Abi ha dato inoltre la disponibilità ad estendere a 180
giorni (dai 90 originariamente previsti) il limite massimo di ritardo
nel pagamento oltre il quale la moratoria non si applica: più
elasticità, insomma, nei confronti di chi è stato moroso fino a un
massimo di sei mesi, sempre per colpa del peggioramento delle delle
condizioni economiche familiari. C’è ancora da precisare che la
moratoria non comporterà l’applicazione di interessi di mora per il
periodo di sospensione e che, all’atto di adesione, ogni banca potrà
applicare condizioni più favorevoli al proprio mutuatario. La notizia
della raggiunta intesa tra banche e consumatori sul fronte dei mutui è
stata confermata ieri dal presidente dell’Abi Corrado Faissola, che
nella conferenza stampa di fine anno, ha presentato il rapporto mensile
dell’associazione. Rapporto che, oltre a registrare, come detto, il
nuovo minimo storico per i tassi sui mutui destinati all’acquisto di
una casa, fotografa una situazione ancora in chiaroscuro per il settore
creditizio italiano. Continua infatti a crescere, a causa della
recessione, il peso delle sofferenze bancarie (+1,6 miliardi di euro a
novembre rispetto ad ottobre), che rimangono però sotto il livello di
guardia, prosegue la stagnazione degli impieghi, mentre per il 2010 è
attesa la ripresa dei prestiti, principalmente quelli per le famiglie,
che già hanno mostrato segnali di risveglio negli ultimi mesi, con un
andamento che si consoliderà nei prossimi due anni. A fine anno, ha
spiegato Faissola facendo il punto di un anno che ha definito
«difficile, ma non drammatico», le rettifiche sui crediti potrebbero
arrivare a 18 miliardi e la speranza è che nel 2010, «considerando che
il secondo anno di crisi è per esperienza il peggiore, si possa
migliorare». Per questo, aggiunge il numero uno dell’Abi, tenendo conto
che le banche «affrontano una situazione di tassi ai minimi storici e
di forti sofferenze», sarebbe opportuno rivedere il trattamento fiscale
sulle rettifiche sui crediti per adeguarlo a quello in vigore in
Europa. Una richiesta che, sottolinea Faissola, non è assolutamente
merce di scambio con l’impegno delle banche nel Fondo per le pmi voluto
dal ministero del Tesoro.