“Napoletani, svegliatevi, reagite, perché presto, molto
+80%, i feti malformati rispetto alla media nazionale
+12%, la mortalità per tumore rispetto alla media nazionale
14, gli anni di commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti
7 milioni, le balle di rifiuti prodotte e stoccate nelle nostre campagne
migliaia, le tonnellate di rifiuti ancora tra le nostre strade
Questi sono i numeri di una strage silenziosa che ormai da anni si attua sulla nostra terra, nell’indifferenza pressoché
generale.
Anche nella TUA indifferenza.
Davvero non ti interessa sapere che le verdure di cui ti cibi provengono da campagne contaminate?
Davvero vuoi continuare ad ignorare che la mozzarella che tanto ti piace e di cui tutti andiamo fieri proviene da bufale
che pascolano in campi ricolmi di diossine?
Davvero credi che continuare a consumare e consumare e consumare senza ragionare sulle conseguenze dei tuoi
sprechi, ti porterà a vivere in un mondo migliore?
TU
Sì, dico proprio a TE, ti adoperi per raccogliere i tuoi rifiuti in maniera differenziata? Insomma, la fai la raccolta
differenziata?
Ti incazzi, vero, quando trovi i sacchetti per le strade? Ma ti rendi conto, vero, che sei tu che ce li metti?
PRETENDI
Sì, devi pretendere, esigere, di poter fare la raccolta differenziata. Scendi in piazza, manda lettere, urla, fatti sentire,
chiedi che le nostre istituzioni, le persone a cui noi elargiamo lauti stipendi con le nostre tasse facciano il tuo bene,
piuttosto che quello dei loro portafogli.
DOMANDATI
Chiediti perché da 14 anni a questa parte nulla è stato ancora risolto. Lo vuoi sapere? Ne sei sicuro? La ragione è che
TU, cittadino, TU che hai votato i politici che ci governano (destra o sinistra poco conta, tutti hanno le loro responsabilità),
SEI ASSENTE, non ti informi, NON REAGISCI.
INFORMATI
Prima di dire “tanto così vanno le cose”, prima di alzare le braccia ed arrenderti… INFORMATI su quello che puoi
veramente fare per cambiare la TUA vita.
Sempre che tu non voglia far fare ai tuoi figli o nipoti la fine di questo agnello, nato deforme, e morto, a causa della
diossina.
E se noti qualcuno che dà fuoco ad un cassonetto (tu sei una persona intelligente, sono sicuro che una cosa del
genere non la faresti mai), sai cosa devi fare? Prima chiami immediatamente la polizia (113 o 112 o 115), e poi gli
vai a dare due carocchie in testa!
Amici di Beppe Grillo di Napoli – http://beppegrillo.meetup.com/10/
“Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni
possano essere, sono perle false fintanto che non vengono
trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Questo è ciò che diceva Mahatma Gandhi, colui che da solo è riuscito a cambiare il suo paese, l’India, dando l’esempio ad
i suoi connazionali che hanno lottato, con la mente e con il corpo, in maniera sempre pacifica, per ottenere che i loro
diritti fossero rispettati.
Un mare è composto di piccole gocce, la città è composta dai suoi cittadini, se i cittadini cambiano in meglio le loro
abitudini tutta la città cambia in meglio. E’ un concetto semplice, e di facile applicazione. Ma, soprattutto, FUNZIONA.
BOTTA E RISPOSTA
D: Perché siamo sommersi dai rifiuti?
R: Perché non esiste un piano di gestione dei rifiuti che comprenda la raccolta differenziata porta a porta, ovvero casa per
casa, come si fa in tutti i paesi civilizzati. Figurati che lo si fa addirittura in Campania, in provincia di Salerno, in un
comune che si chiama Mercato San Severino. Lì la gente più differenzia meno paga di tasse sui rifiuti. Lo sapevi? No?
Ed allora vedi che ho ragione? NON TI INFORMI. Ora che lo sai che farai, comincerai a pretendere che anche a Napoli si
faccia così, o no?
D: Ma che c’entra la raccolta differenziata con il fatto che i rifiuti sono per le strade?
R: Il 40% dei rifiuti che ogni giorno produciamo è composto da scarti umidi, ricchi d’acqua cioè, per lo più scarti vegetali e
qualche resto di animale. Lo sai che il 100% di questa parte dei nostri rifiuti può essere riciclata? Il 100% significa TUTTO.
Con la parte umida si produce un terriccio che si chiama compost, che è un concime naturale ed ecologico. Sai questo che
significa? Significa che differenziando, separando cioè, la parte umida da quella secca, non solo si possono ridurre i rifiuti
del 40%, ma addirittura si risparmia sul concime per le coltivazioni, ritornando alla terra quello che la terra ci aveva donato.
Insomma, si chiude il cerchio.
Poi c’è la parte secca, che compone il 60% dei rifiuti che produciamo. Sono per lo più lattine, cartoni, bottiglie di vetro,
pellicole protettive… insomma, imballaggi. Riflettici: già è assurdo che la maggior parte del rifiuto che produciamo sia
composta da oggetti creati con l’unico scopo di essere buttati via una volta usati, ma addirittura una enorme parte di
questi oggetti può essere riutilizzata, o comunque riciclata.
E’ chiaro ora? Più differenzio, meno immondizia ho nei cassonetti, e se funzionasse come a Mercato San Severino,
risparmierei pure sulla tassa dei rifiuti!
D: Ma fare la raccolta differenziata è scocciante, e poi mischiano comunque tutto… chi me lo fa fare?
R: Innanzitutto sfatiamo un mito: non è vero che viene tutto mischiato. Certo, vi sono stati casi in cui è avvenuto, e forse in
alcuni casi succede ancora, ma non è la regola, e comunque non è questo il punto. Il punto è che anziché rassegnarsi di
fronte ad un disservizio del genere, bisogna pretendere che il disservizio non esista! E’ chiaro o non è chiaro che fare
la raccolta differenziata conviene sia al portafogli che all’ambiente? E se proprio dell’ambiente non ti importa (te facesse
cap’e muro, tu nell’ambiente ci vivi!) almeno pensa al portafogli, no?! E allora pretendi che anche a Napoli si avvii la
raccolta differenziata porta a porta!
D: Ma gli altri paesi come fanno? Ma non basterebbe un bel termovalorizzatore? Appicciamm’ tutt’e cose e jamme bell’! Che
poi si produce anche elettricità, no?
R: E’ vero, altri paesi hanno gli inceneritori (termovalorizzatore è una parola tutta italiana inventata per indorare la pillola…
seguimi e capirai) ed è vero, alcuni di essi producono anche elettricità. Però le verità finiscono qui, tutto il resto che
raccontano in merito agli inceneritori (o termovalorizzatori, che dir si voglia), sono baggianate o mezze verità.
La prima cretinata, una palla enorme, grande quanto una casa, è che gli inceneritori smaltiscono i rifiuti. Cioè, chiariamoci:
entrambi, io e TE, parliamo l’italiano, le parole hanno un significato ben preciso – che significa “smaltire i rifiuti”? Significa
esaurirli, consumarli, distruggerli. Ma noi, io e TE, non solo parliamo la stessa lingua, viviamo anche nello stesso
universo, e nell’universo in cui vivo io le leggi della fisica e della chimica dicono che nulla si crea e nulla si distrugge. Te
la faccio semplice: l’inceneritore non smaltisce nulla, i rifiuti li trasforma solamente: 100 kg di legno, plastica,
copertoni, fazzulett ‘e carta, ‘e carton d’e pizze e tutt’a munnezza che se po’ appiccia’, diventano 30kg di ceneri e 70kg di
gas e nanoparticelle, che sono particelle piccole piccole piccole, centinaia di volte più piccole di un capello, che si infilano
ovunque, possono addirittura entrare direttamente nel sangue nel giro di pochi secondi dopo averle respirate. Ed una volta
nel sangue, non escono più, e possono causare tumori. Insomma, gli inceneritori non solo non fanno sparire la
munnezza, ma rischiano pure di farti venire qualche malanno.
La seconda cretinata è che l’energia che si produce con gli inceneritori è un modo proficuo di usare i rifiuti. Niente di più
falso! Perché? E’ semplicissimo: ogni oggetto bruciato restituirà sempre meno energia di quanta se ne risparmierebbe
riciclandolo o riutilizzandolo. Bruciare una bottiglia di policarbonato (un particolare tipo di plastica), ad esempio rende molta
meno energia di quanta ne serve per riprodurre una bottiglia uguale (visto che quell’altra ora è incenerita…). E’ chiaro ora?
Ed allora la soluzione è una sola: DIFFERENZIARE, RICICLARE, RIUTILIZZARE. Sei con noi?
Amici di Beppe Grillo di Napoli – http://beppegrillo.meetup.com/10/